La scatola nera è un vero risparmio? Non sul lungo periodo

La black box è un reale risparmio? Secondo un rapporto potrebbe portare ad un incremento di prezzi sul medio-lungo periodo.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La scatola nera, quel dispositivo che monitora minuziosamente tutte le azioni che eseguiamo sulla nostra vettura, come percorrenze e stile di guida, permette davvero di ridurre il costo dell'assicurazione?
 

L'Ivass, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, ha di recente rilasciato un comunicato analizzando la situazione sul medio-lungo periodo ed evidenziando come l’assicurazione non tenda a diminuire come invece erroneamente sempre pensato.  

La scatola nere, spiega Luigi Federico Signorini, presidente dell'Ivass e direttore generale della Banca d'Italia, "oggi adottata da più del 20% degli automobilisti assicurati, hanno contribuito alla riduzione dei prezzi dell’assicurazione RCA incentivando l’adozione di comportamenti di guida responsabili: a parità di altri fattori osservabili di rischio, si stima che la scatola nera riduca la sinistrosità di circa il 20%, rendendo così possibile l’applicazione di tariffe più basse per chi l’adotta. Si tratta dunque di una tendenza da guardare con favore". 

Ma c’è un ma: "Desta tuttavia qualche preoccupazione l’apparente emergere di strategie di prezzo che fanno leva sugli elementi di 'lock in' insiti nell’attuale struttura di applicazione. Data la sostanziale intrasferibilità tra una compagnia e l’altra dei dati sulle abitudini di guida, per l’assicurato che adotta la scatola nera la probabilità di cambiare compagnia alla scadenza del contratto si riduce, ceteris paribus, di circa il 60%, attenuando la spinta concorrenziale". 

Cosa significa esattamente? Che il maggior tasso di ritenzione dei clienti dotati di scatola nera agevoli l’adozione da parte delle compagnie di strategie di prezzo basate sull’aumento del premio al crescere degli anni di permanenza. In altre parole, la difficoltà di cambiare compagnia se in possesso di una black box costringe un’automobilista a rimanere con la propria assicurazione, rischiando di veder aumentare il premio e, quindi di pagare di più. Come risolvere il problema? Per Signorini è necessario un maggior dialogo tra le compagnie, una via preferenziale che consenta la trasferibilità dei dati telematici delle black box, processo che al momento non accade.