Lamborghini crede nei carburanti sintetici e nell'elettrico

Il futuro di Lamborghini è ancora incerto: la compagnia crede ancora nei carburanti sintetici ma è pronta a diventare 100% elettrica.

Avatar di Francesco Daghini

a cura di Francesco Daghini

In una recente intervista rilasciata a Tech Crunch, il CEO di Lamborghini Stephan Winkelmann ha rilasciato dichiarazioni interessanti in merito al futuro della compagnia, lasciando intendere come il marchio di Sant'Agata Bolognese non sia ancora convinto di lanciarsi sulla mobilità elettrica.

Lamborghini sta già lavorando in ottica futura, non si può permettere di non farlo, ma lo fa con i piedi di piombo e senza impegnarsi al 100% su una sola strada: in fin dei conti siamo in un momento che fa da spartiacque tra il passato e il futuro, e prima di impegnarsi su una sola tecnologia è bene capire se il mercato andrà davvero in quella direzione. Se per le auto più comuni questo futuro è già scritto, non si può dire lo stesso delle supercar: Lamborghini sta lavorando a motori ibridi dalle cilindrate un po' più contenute rispetto al passato così da rientrare nelle normative anti-inquinamento, ma non si rassegna all'idea di abbandonare il motore a scoppio.

Secondo Winkelmann la deadline del 2036 dedicata ai produttori di supercar lascia ancora molto spazio per capire cosa succederà, specialmente nell'ambito dei carburanti sintetici: se questa strada dovesse rivelarsi percorribile, si arriverebbe ad avere supercar praticamente a 0 emissioni di CO2 pur mantenendo il motore endotermico. In caso contrario, Lamborghini è pronta a diventare un marchio 100% elettrico entro la data stabilita dall'Unione Europea.

In ogni caso, il 2028 sarà l'anno del primo modello 100% elettrico di Lamborghini: si tratta di un crossover che seguirà il rilascio di una Urus plug-in hybrid attesa già entro la fine del 2022, andando ad arricchire ulteriormente una gamma che oggi sta registrando dati di vendita da capogiro proprio grazie al SUV della compagnia.

Entro il 2025 tutta la gamma Lamborghini sarà dotata di qualche forma di alimentazione ibrida: si raggiungerà questo obiettivo grazie a un investimento di 1,5 miliardi di euro che permetteranno di dimezzare le emissioni di CO2 provenienti dai modelli della compagnia oggi di proprietà del gruppo Volkswagen.