Le batterie con scarti di crostacei sono migliori di quelle al litio

Un recente studio indica che le batterie realizzate con gli scarti dei crostacei potrebbero superare, sotto alcuni aspetti, i moderni modelli presenti in quasi tutte le auto elettriche.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Se siete alla ricerca di un’auto elettrica, probabilmente avrete scoperto che ben pochi modelli possono essere definiti come “economici”, complice un costo di realizzazione elevato che, spesso, li fa slittare nella categoria premium lasciando sguarniti alcuni importati segmenti di mercato.
 

Ma cosa accadrebbe se ci fosse un modo migliore di costruire batterie, uno che non solo fosse più ecologico, ma fornisse anche prestazioni superiori a un costo inferiore? In un articolo pubblicato dalla rivista scientifica Matter sono stati riportati tutti i vari problemi che accomunano le classiche batterie al litio, uno tra tutti il fatto che i separatori in polipropilene e policarbonato (due componenti chimici fondamentali) impieghino centinaia o migliaia di anni per degradarsi e aumentare il carico ambientale. 

Non solo questi elettroliti impiegano un'età per rompersi, ma sono anche spesso pericolosi. Molte batterie utilizzano sostanze chimiche corrosive o infiammabili, ma ora potrebbe esserci un'alternativa. Il chitosano è un materiale biologico derivato dalla chitina. L'autore osserva che "la fonte più abbondante di chitosano sono gli esoscheletri dei crostacei", inclusi granchi, gamberetti e aragoste, il che significa che il materiale potrebbe provenire dai rifiuti di pesce. Il chitosano potrebbe quindi essere utilizzato come strato elettrolitico e, una volta esaurito il suo scopo, essere quasi completamente scomposto da microbi entro un massimo di cinque mesi. Anche per il metallo rimanente si suggerisce di utilizzare lo zinco, anziché il piombo, dal momento che è molto più semplice da riciclare. Ma le batterie eco-consapevoli sono migliori anche sotto il profilo dell’efficienza energetica; ad esempio, dopo 1.000 cicli di ricarica, la batteria di nuova generazione potrebbe continuare a offrire una efficienza del 99%, mentre quella classica si fermerebbe al 70-75%.   

Complice la loro elevata efficienza, le batterie potrebbero essere utilizzate per immagazzinare energia eolica o solare e possibilmente anche dai veicoli. Naturalmente, questo richiederebbe un adeguato isolamento affinché i microbi naturali non ne entrino in contatto e pregiudichino il comportamento.