Le ibride cambieranno lo stile di guida del campionato WRC 2022

Il Campionato del Mondo di Rally potrebbe subire sostanziali cambiamenti nel prossimo anno, quando verranno introdotte le auto ibride.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il Campionato del Mondo di Rally si sta convertendo a un nuovo set di regole che prevede l’utilizzo di un propulsore ibrido plug-in per la prossima stagione, ma dopo alcuni commenti da parte di Jari Matti-Latvala, Responsabile di Toyota Gazoo Racing, non è ancora chiaro come verrà implementata la tecnologia. L’unità ibrida aggiungerà 130 cv e 180 Nm di coppia che tuttavia non saranno concretamente utilizzati per migliorare le prestazioni della vettura o fare una differenza strategica nell’utilizzo.

Latvala ha spiegato che i piloti non avranno davvero voce in capitolo su come e quando le loro auto potranno utilizzare la spinta elettrica; a differenze delle Formula 1, dove è presente il KERS (Kinetic Energy Recover System) che può essere attivato a discrezione del pilota, nel Campionato del Mondo di Rally la potenza non sarà ad uso proprio. La spinta elettrica, infatti, sarà mappata e pre-impostata dal software di bordo e i piloti potranno solo adattarsi alla nuova curva di coppia. Più che un vantaggio, per alcuni potrebbe presto diventare uno svantaggio e cambiare radicalmente le carte in tavola.

Come precisato al numero uno della divisione sportiva di Toyota, sarebbe più corretto abilitare il boost quando la vettura è lanciata alla massima potenza o velocità, non spalmare la coppia ad un imprecisato numero di giri. Inoltre, non ci sono informazioni sull’autonomia dell’unità elettrica stessa pertanto è probabile che l’energia fornita vada a “singhiozzo”, senza quindi consentire al pilota di abituarsi al nuovo stile di guida.

Per capire quali saranno i risvolti della nuova tecnologia e se verrà modificata l’implementazione non ci resta che attendere l’inizio del nuovo Campionato. Più costruttori hanno tuttavia chiesto di lasciare maggiori libertà ai piloti, sia per l’erogazione sia per gestire la capacità rigenerante del sistema frenante. I nuovi propulsori prevedono l’installazione di una batteria da 3,9 kWh coadiuvata ad un inverter e un Mgu (Motor Generator Unit) a 650 Volt installato sull’asse posteriore; le auto rimarranno con 1.600 cc di cilindrata ma la potenza massima arriverà a 380 Cv.