Le vetture elettriche del futuro potrebbero avere il 5% in più di autonomia

I ricercatori della Pacific Northwest National Laboratory hanno inventato un modo per migliorare l'efficienza conduttiva del rame.

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a cura di Federico Vecchio

I ricercatori della PNNL - Pacific Northwest National Laboratory - hanno recentemente dichiarato di aver aumentato la conduttività dei fili di rame di circa il 5%.Per quanto possa sembrare un aumento trascurabile ad occhi inesperti, per chi lavora nel settore è un dato incredibile; potrebbe infatti portare enormi miglioramenti nell’efficienza energetica dei motori, riducendo la quantità di rame usato per ottenere lo stesso risultato attuale oppure aumentando le prestazioni a parità di quantità utilizzata.

Testato in collaborazione con gli esperti di General Motors, il nuovo filo di rame non solo prevede un'efficienza superiore rispetto agli standard attuali ma aumenta anche la duttilità ovvero la capacità di deformarsi senza rompersi. Nei restanti test, le proprietà fisiche non hanno portato ad alcun risultato differente rispetto ai modelli utilizzati sino ad ora. In altre parole, il nuovo filamento in rame può essere saldato e sottoposto a numerose sollecitazioni meccaniche senza riscontrare alcun degrado delle prestazioni. Si tratta quindi di una scoperta importante che conferma la possibilità di produrre il filamento con i macchinari più comuni, senza quindi aver la necessità di introdurre sistemi altamente specializzati per assemblare i motori elettrici.

La rivoluzione nasce dalla tecnologia ShAPE

La tecnologia ShAPE - Shear assisted Processing and Extrusion - può essere quindi applicata da qualsiasi industria che utilizzi il rame. La produzione avviene con una nuova piattaforma di applicazione che aggiunge il grafene al rame sfruttando la tecnica sviluppata da PNNL, che permette di incrementare le prestazioni dei materiali tramite innovativi metodi di rotazione e manipolazione del prodotto nelle fasi cruciali della produzione. Con questa procedura è pertanto possibile mischiare materiali come grafene e rame che normalmente non riuscirebbero a vivere in simbiosi.

Glenn Grant di PNNL spiega come normalmente la fusione sia più difficile di quanto si possa pensare e, solo con l'implementazione di ShAPE, sia possibile superare tutti gli ostacoli individuati in precedenza ottenendo un risultato amalgamato alla perfezione.

La dispersione uniforme del grafene da parte di ShAPE consente di mantenere le quantità ad un livello praticamente irrisorio; secondo quanto riportato dai ricercatori sarebbero infatti necessarie appena 6 parti di grafene per 1.000.000 di rame. Nonostante il valore infinitamente contenuto, la perfetta lavorazione permette di mantenere i costi di produzione ad un livello accettabile superando pertanto le analoghe proposte più dispendiose in termini di consumi. Per promuovere futuri motori leggeri, da inserire in utilitarie e veicoli aeronautici, i progressi nei materiali sono il nuovo paradigma; solo in questo modo sarà possibile garantire una migliore conduttività e ridurre - potenzialmente - anche il peso del veicolo.