L'Italia punta su eolico e fotovoltaico, Draghi: "unica strada"

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato di energia rinnovabile, affermando che è necessario distruggere le barriere burocratiche.

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a cura di Francesco Daghini

Qualche giorno fa è stato pubblicato il Renewable Energy Report 2022, uno studio elaborato dal gruppo Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano: il giudizio di questo report non potrebbe essere più lapidario – “un altro anno sprecato”, così è stato definito il 2021 dell’Italia dal punto di vista dello sviluppo energetico verso fonti rinnovabili e meno inquinanti, oltre che di provenienza da paesi meno controversi rispetto a quello da cui ci siamo riforniti fino ad oggi. Il 2022 sta mettendo tanti paesi europei davanti a una sfida energetica che per troppo tempo è stata lasciata da parte dimenticata – oggi l’Italia, a causa di questa dimenticanza, è molto indietro nello sviluppo e nella messa in opera di fonti di energia rinnovabili, ma il presidente del Consiglio Mario Draghi ha pronunciato parole rassicuranti in questo senso, affermando che l’Italia punta a essere indipendente dal gas russo entro la seconda metà del 2024, in parte grazie alle rinnovabili e in parte grazie a diverse fonti di approvvigionamento.

“L’energia rinnovabile resta l’unica strada per affrancarci dalle importazioni di combustibili fossili e per raggiungere un modello di crescita davvero sostenibile. Il Governo continuerà in ogni sforzo per rendere questi investimenti più rapidi, per distruggere le barriere burocratiche che li impediscono. Oggi sono solo quelle a impedirli”.

Messaggio chiarissimo del presidente del Consiglio Draghi: distruggere le barriere burocratiche sarà un passaggio chiave per far sì che l’Italia riesca a riguadagnare almeno parte del terreno perduto nei confronti degli altri paesi europei. Ma come si farà, a colmare questo gap? Eolico e fotovoltaico sono la risposta, ma bisognerà semplificare le normative legate alle installazioni di nuovi impianti, così da aumentare drasticamente il tasso di installazione, rispettivamente di 4 volte per l’eolico e di 7 volte per il fotovoltaico. Almeno i presupposti e le intenzioni sembrano quelle giuste, se la politica farà la sua parte l’Italia ha una vera speranza di diventare indipendente dal punto di vista energetico.