LiveWire S2 Del Mar, la nuova elettrica di Harley

LiveWire S2 Del Mar è la seconda generazione di moto elettriche del marchio di proprietà di Harley Davidson, sarà più compatta e leggera.

Avatar di Francesco Daghini

a cura di Francesco Daghini

Qualche giorno fa il marchio figlio di Harley-Davidson dedicato alla mobilità elettrica, LiveWire, ha presentato la tanto attesa LiveWire S2 Del Mar, a distanza di 3 anni dall’arrivo sul mercato della prima versione della LiveWire, da molti considerata troppo pesante e costosa per essere una moto elettrica interessante. Scopriamo insieme se questa nuova S2 Del Mar sarà in grado di farmi amare dall’esigente pubblico dei motociclisti.

LiveWire S2 Del Mar ha un approccio completamente diverso rispetto alla prima generazione della due ruote elettrica americana: ci troviamo di fronte a una moto da 200 kg di peso – che comunque non sono pochi – e un motore elettrico da 80 cavalli di potenza. Il tutto è abbinato a una batteria che dovrebbe assicurare circa 160 km di autonomia nel ciclo urbano, il che significa molto probabilmente che LiveWire S2 Del Mar non sarà adatta a trasferimenti extra-urbani se non entro distanze molto contenute.

La nuova S2 Del Mar può vantare uno sviluppo quasi completamente interno all’azienda: il propulsore elettrico, la batteria, il sistema di ricarica, sono tutte componenti sviluppate e prodotte da LiveWire stessa in California.

Esteticamente la nuova S2 Del Mar appare molto più snella della sorella rilasciata 3 anni fa, ricorda una moto da flat track e può vantare un design decisamente particolare, che poco ha a che fare con lo stile Harley-Davidson, fatta eccezione per il faro anteriore.

LiveWire S2 Del Mar sarà proposta inizialmente in una Launch Edition, già sold out negli Stati Uniti, e successivamente nelle versioni normali con un prezzo di 15.000 $. Per il momento non ci sono informazioni sull’arrivo in Europa anche se è difficile immaginare che LiveWire scelga di limitarsi al mercato americano: una moto con 160 km di autonomia si sposerebbe molto bene con il tipo di mobilità che abbiamo in Europa, con spostamenti mediamente abbastanza brevi dove la rapidità di una moto può fare la differenza, per non parlare del risparmio sul pieno di benzina.