Marchionne, metà mercato alle auto elettriche entro il 2025

L'amministratore delegato FCA Sergio Marchionne sembra aver cambiato idea sulle auto elettriche: "entro il 2025 quasi la metà del mercato sarà costituito da auto ibride o elettriche".

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a cura di Alessandro Crea

Sergio Marchionne torna a parlare e a far parlare di sé con nuove dichiarazioni sul futuro delle auto elettriche, questa volta di segno opposto rispetto a quelle rilasciate lo scorso ottobre. Secondo l'amministratore delegato del gruppo FCA infatti le auto elettriche pure o ibride sono destinate a conquistare meno della metà del mercato già entro il 2025, motivo per cui le case automobilistiche avranno "meno di 10 anni per reinventarsi".

Un'affermazione importante, che sembrerebbe riconoscere dunque la centralità di questo tipo di soluzioni per il mercato dell'automotive già nel prossimo futuro. Come si ricorderà lo stesso Marchionne a ottobre scorso aveva parlato delle auto elettriche come arma a doppio taglio, opportunità da un lato ma rischio ambientale dall'altro se nel frattempo la produzione di energia rinnovabile non dovesse conoscere un'accelerazione proporzionale.

auto elettrica

Argomento apparentemente di buon senso ma che è stato smentito a breve distanza dalla pubblicazione di uno studio scientifico che dimostra come, anche prendendo in considerazione l'intero ciclo produttivo di un'auto elettrica e considerando la preminenza dell'uso di fonti non rinnovabili per produrre energia, l'inquinamento sarebbe comunque inferiore a quello prodotto da auto con motore a combustione.

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Al di là degli studi scientifici o delle convinzioni personali è comunque normale che un colosso come FCA (FIAT Chrysler Automotive) non resti indietro nella corsa ormai intrapresa da tutti i principali costruttori di auto. Da questo punto di vista anzi le recenti dichiarazioni rilasciate a Bloomberg da Marchionne sono poca cosa rispetto agli 11 miliardi di dollari di investimenti annunciati ieri da Ford per sviluppare auto elettriche, ai 40 miliardi di Volkswagen e ai progetti avanzati di General Motors, Volvo e tanti altri produttori.

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Più che un concreto impegno industriale per il futuro dunque le affermazioni di Marchionne hanno più il sapore di un lascito, l'indicazione di un percorso futuro ancora tutto da pianificare da parte del suo successore.