Maxi investimento di Lamborghini sull’elettrico: quasi 2 miliardi di euro

Lamborghini svela i piani relativi al suo maxi investimento a tema elettrico, necessario per portare il marchio nella nuova era.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Per i produttori di tutto il mondo, l'imminente passaggio all'elettrico segna il destino di molti appassionati di vetture sportive e non; se è seppur vero che i veicoli elettrici possono essere incredibilmente veloci, molti credono che i veicoli alimentati a batteria non possano sperare di eguagliare i loro equivalenti alimentati a benzina in termini di carattere o, in effetti, di suono.
 

I produttori italiani di supercar si rifiutano di adattarsi senza trasferire i valori storici che accomunano ogni singolo marchio e, a questo proposito, Ferrari ha affermato che i futuri modelli elettrici forniranno un’esperienza di guida unica. Lamborghini ha intenzione di adottare un approccio simile e, come ha dichiarato il Sole 24 Ore, farà il più grande investimento mai realizzato per garantire una transizione intrigante anche per i più appassionati. Dei 1,88 miliardi di euro messi a diposizione, quasi tutti saranno investiti nelle soluzioni ibride e plug-in in arrivo nel 2024 e solo una parte sarà destinata all’elettrica che debutterà entro la fine del decennio.  

Questo rappresenta il più grande investimento mai realizzato dall'azienda, ma Winkelmann prevede un esborso ancora superiore nel prossimo futuro. Sappiamo già che il primo veicolo elettrico dell'azienda assumerà la forma di una granturismo 2+2, proprio come l'Asterion. Il CEO ha aggiunto che la nuova arrivata vanterà una maggiore altezza da terra e sarà una "macchina più versatile". 

Anche l’Urus seguirà la medesima strada e giungerà sul mercato in una variante puramente elettrica nei prossimi anni. Il passaggio all’ibridazione, pur quanto non rappresenti una vera transizione, è l’unica strategia che Lamborghini può adottare per mantenere il suo iconico V12 ancora per qualche tempo. Siamo sicuri che, quando arriverà il momento, sentiremo la mancanza “dell’ululato” del V10 e del V12, i due più iconici motori del marchio di Sant’Agata Bolognese.