Mazda CX-30 2023 AWD, cosa ci piace cosa no | La nostra prova

CX-30 2023 è il crossover più compatto di casa Mazda, ora disponibile con un particolare propulsore che strizza l'occhio ai consumi e al comfort di bordo.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Disponibile sul mercato da ormai qualche anno, CX-30 è uno dei crossover più compatti in vendita dal costruttore giapponese Mazda; dimensionalmente questa vettura si inserisce tra CX-3 (fuori produzione) e CX-5, ma eredita alcuni elementi dei modelli più alti di gamma come CX-60, che abbiamo potuto provare per un periodo prolungato in precedenza.
 

Come anticipato, CX-30 è nato ufficialmente nel 2019 e, solo di recente, il costruttore ha deciso di rinnovare la gamma di motori introducendo una soluzione denominata e-Skyactiv X M Hybrid dal funzionamento piuttosto curioso. CX-30, come potete vedere con i vostri occhi nell’immagine di seguito (per gentile concessione di CarSized), è un crossover perfetto per la città complice il suo passo di 2,65 metri, la lunghezza di 4,39 metri e la larghezza di circa 1,79 metri. Rispetto al più mastodontico e sofisticato CX-60 i volumi cambiamo di diverse lunghezze.  

Cosa ci convince 

Lo abbiamo precisato in più occasioni, anche se il design è un aspetto puramente soggettivo, l’aspetto estetico di questo CX-30, nella splendida colorazione Soul Crystal Red, è decisamente apprezzabile e accattivante. Come precisato, è un crossover compatto destinato anche agli spostamenti in città e non sorprende pertanto trovare fascioni in plastica dura che ben si sposano per chi è abituato a parcheggiare tra le auto e ha il timore di trovare un paraurti o un passaruota segnato. La vernice, soprattutto quella perlata, ha un costo elevato e questi piccoli accorgimenti son bel “workaround” per non aver cattive sorprese. 

Mazda su questo modello ha curato minimamente i dettagli, utilizzando materiali morbidi per il cruscotto e soluzioni più durature per la zona inferiore delle portiere, quelle notoriamente più soggette a graffi e sporcizia. Le superfici di pregio sono quindi numerose e limitate, invece (o fortunatamente?) quelle in “piano black” sempre soggette e graffi anche accidentali. Il tunnel centrale vanta una finitura nera opaca, simile a quella di CX-60, con un enorme rotore deputato al controllo dell’infotainment qualora il sistema touch non sia apprezzato o facile da raggiungere mentre si è alla guida. I pulsanti fisici si estendono anche sul sistema di climatizzazione che offre una serie di comandi pratici, facilmente raggiungibili e a portata del guidatore. Bene anche le bocchette di areazione, integrate nella plancia in maniera impeccabile, quasi difficili da scorgere, come nelle migliori auto premium. 

I sedili sono morbidi e regolabili (elettricamente solo per il guidatore), riscaldati e confortevoli per le lunghe tratte. Ultima nota per il baule, con portellone elettro attuato, con una capacità minima di 351 litri, dimensione regolare e un pratico vano sotto al pianale capace di ospitare la cappelliera e il kit di gonfiaggio. 

Bene anche i fari anteriori, con sistema a matrice di LED ALH, capaci di creare un fascio luminoso chiaro in tutte le situazioni. Spesso e volentieri critichiamo, anche ferocemente, le retrocamere installate sulle auto moderne; siamo nel 2022 e troviamo inspiegabile come mai alcuni produttori continuino a proporre sensori mediocri di scarsissima qualità. Qui Mazda si è decisamente superata, offrendo un sistema chiaro, preciso e di qualità; ottima anche la visuale dall’alto che permette di capire rapidamente gli ingombri. 

Cosa non ci convince 

Anche se ne parleremo in maniera più approfondita nel successivo paragrafo, il propulsore e-Skyactiv X ci ha lasciato con quelle che possiamo definire come “mixed feelings”. Con quasi 190 cavalli e una coppia di 240 Nm, ci saremmo aspettati un tiro decisamente superiore. Lo sappiamo, chi acquista un’auto di questo genere cerca chissà quali emozioni alla guida, ma se state pensando a una Mazda è perché comunque un minimo il piacere di guida vi interessa. Su CX-30, Mazda ha preferito installare un propulsore altamente efficiente a discapito però delle prestazioni. L'erogazione estremamente progressiva e il cambio elastico non trasmettono una sensazione di potenza; in ogni caso, il propulsore è comunque in grado di garantire ottime percorrenze e sorpassi (con qualche scalata) senza particolari problemi. 

Precisiamo: la potenza c’è, solo non aspettatevi una erogazione brutale perché resterete delusi. Lo sterzo è demoltiplicato, forse anche troppo, e se da un lato assicura manovra precise, dall’altro potrebbe apparire “pigro” tra i tornanti.  

Meccanica a parte, l’unico aspetto estetico che non abbiamo apprezzato particolarmente è la disposizione delle luci diurne. Come potete osservare dall’immagine di seguito, sono incastonate nel bordo inferiore e, anche se l’altezza da terra non è contenuta, potrebbero comunque essere urtate in fase di parcheggio o con un piccolo off-road. 

Come si guida 

Come accennato, il 2.0 litri da 186 cavalli installato da Mazda non brilla sotto il punto di vista delle mere prestazioni (come lo scatto da fermo o la ripresa) ma raggiunge risultati invidiabili per i consumi. Ma come mai? Senza perderci in troppi tecnicismi che non ci appartengono, è sostanzialmente un motore benzina che funziona come un diesel. La miscela estremamente magra di benzina e aria viene compressa ad una pressione molto alta, una scintilla accende una minima quantità di benzina vicina agli elettrodi della candela provocando un ulteriormente incremento di calore e pressione nel cilindro. Il carburante brucia più rapidamente e omogeneamente rispetto ad un benzina tradizionale permettendo prestazioni migliori e emissioni più contenute. Il compressore installato non opera direttamente sulle prestazioni del motore aspirato, ma contribuisce ad incrementare l’aspirazione e il flusso di aria necessario per bruciare fino all’ultima goccia di benzina. 

In altre parole, è un motore sofisticato che permette però consumi vicini ai 16 km/l in autostrada a 130 km/h con cruise control adattivo e 6a marcia. Anche in città i consumi sono contenuti e sopra la media dei crossover provati. In extraurbano, a 90 km/h, non è difficile anche superare i 20 km/l. 

Le sospensioni sono morbide e assorbono bene le asperità del terreno; dai giunti autostradali fino al ciottolato che si trova in alcune città. Le disponibilità in merito son sempre le medesime; salvo rare e dispendiose soluzioni, è difficile avere comfort di guida e al tempo stesso una dinamica di guida da sportiva. Proprio per questo motivo, non aspettatevi un rollio contenuto alle alte velocità, perché la tendenza di CX-30 è quella di “imbarcarsi” ma come precisato non è una soluzione nata per questo stile di guida. Se il vostro desiderio è quello di avere un’auto da tutti i giorni, nata per viaggiare in comodità e con consumi ridotti, questo CX-30 può essere una validissima soluzione. Gli assistenti alla guida sono numerosi e minuziosamente tarati come da tradizione Mazda.  

Cambio automatico o manuale?

Siamo riusciti a provare, per un periodo esteso, sia Mazda CX-30 con il cambio manuale sia la versione dotata di cambio automatico sempre a sei rapporti. Entrambe le configurazioni si sposano bene, anche se trattandosi di un SUV fatto per viaggiare raccomandiamo sempre la versione automatica. Il cambio è di tipo CVT, pertanto un sistema non estremamente fulmineo ma comunque piacevole da utilizzare soprattutto se abbinato a questo propulsore. Solo sulla versione automatica è presente il selettore della modalità Sport, che sostanzialmente estende il range di cambiata. Considerata la natura del motore e la sua erogazione, difficilmente crediamo che verrà utilizzata spesso; inoltre, sortisce pochi effetti pratici se non un aumento repentino dei consumi. Il nostro consiglio è quello di godersi la guida in souplesse, con un bel volante morbido, un cambio misurato e una spesa contenuta sempre.

Conviene? 

Due gli allestimenti a disposizione in questa motorizzazione: Exceed e Exclusive (oggetto di questa prova), con prezzi che vanno da 36.070 euro a 38.070 euro. A nostro parere CX-30 è un’ottima soluzione per chi desidera un crossover compatto in grado di offrire consumi misurati e un’elevata abitabilità di bordo. Da non dimenticare anche la possibilità di acquistarlo nella variante 2WD, anziché AWD, con allestimento Executive a partire da 31mila euro. Per la vernice Soul Red Crystal sono necessari 1.250 euro, mentre per il cambio automatico (installabile su tutti gli allestimenti) 2.000 euro. I fari a matrice di LED ALH hanno un costo di 1.100 euro nell’allestimento Executive ma sono di serie sulle versioni di più alta gamma.