Mazda CX-5 AWD cosa ci piace cosa no | La nostra prova

Trazione integrale permanente, diesel puro e quasi 200 cavalli: con questi ingredienti Mazda propone CX-5, un SUV di medio gamma disponibile anche in motorizzazione benzina ibrida (MHEV).

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Disponibile sul mercato da oltre un decennio, Mazda CX-5 è il SUV di medie dimensioni del costruttore nipponico e il primo nel suo genere a sfruttare la filosofia KODO, con elementi stilistici fortemente ispirati alla Mazda Shinari, una concept car presentata a maggio 2010. La prima generazione (KE) è stata commercializzata dal 2012 al 2016, mentre l’attuale modello acquistabile rientra nella seconda iterazione (KF) che vanta una serie di modifiche di carattere estetico, propulsivo e funzionale.

Sotto al profilo delle dimensioni, Mazda CX-5 misura 4,54 metri in lunghezza, 1,84 metri in larghezza e 1,70 metri in altezza. Il peso varia a seconda della motorizzazione, ma anche con il propulsore più potente la lancetta si ferma sotto i 1.700 kg. Siamo nel territorio dei SUV di segmento C, pertanto troviamo tra i più papabili concorrenti: Ford Kuga, Kia Sportage, Toyota RAV4 e Volkswagen Tiguan.

Cosa ci convince

Nel panorama dei SUV Mazda, CX-5 si posiziona a metà strada tra il crossover compatto CX-30, recentemente rinnovato, e il nuovissimo e più prestigioso CX-60, che abbiamo potuto provare quasi in anteprima sulle curve del Passo dello Stelvio. I nostri contatti con CX-30 e CX-60 ci fanno capire, ancora maggiormente, come in Mazda l’eredità di stilemi e elementi di design sia un aspetto quasi chiave che, anche in CX-5, non è assente.

Sebbene la plancia non sia marcatamente così similare, CX-5 eredita la classica pulsantiera fisica facilmente raggiungibile e utilizzabile in ogni contesto, un ampio display “immerso” nel cruscotto e bocchette d’areazione simmetriche e ben integrate. Il tunnel centrale vanta un bracciolo piuttosto ampio dentro al quale sono presenti due porte USB-A e una presa da 12V. Immancabile il classico “rotore” deputato al controllo di tutte le funzioni del sistema di intrattenimento che, ancora una volta, è sprovvisto di comandi touchscreen così da non distrarre durante la guida. Android Auto e Apple CarPlay sono con il cavo, come sulla più piccola Mazda MX-5 recentemente provata.

Ottimo, infine, il volante dotato di una serie di pulsanti fisici necessari per regolare i comandi dell’autoradio e per la gestione del cruise control adattivo e del limitatore. Raffinati anche i sedili che, nel nostro allestimento, offrono regolazioni elettroniche e funzionalità di riscaldamento (anche sulla panchetta posteriore!) e raffrescamento.

L’abitabilità a bordo è elevata e questo aspetto non sorprende considerata la lunghezza di quasi 4,5 metri, mentre il baule, con portellone elettroattuato, da 522 litri è nella media.

Cosa non ci convince

Mazda CX-5 è un SUV raffinato e, forse proprio per questo motivo, ci saremmo aspettati di trovare un tetto panoramico vicino a quello del fratello maggiore CX-60. Non sappiamo se la dimensione del tettuccio sia legata ad un limite progettuale a noi sconosciuto, ma di certo ci sarebbe piaciuto trovare un’apertura maggiore. Sottotono anche l’aletta di parasole del tettuccio stesso che è a comando manuale. Buono il cruise adattivo anche se a tratti "pigro" nel riprendere la velocità di crociera.

Come va

CX-5 2022 è disponibile nelle motorizzazioni E-Skyactiv G M Hybrid da 165 cavalli (121 kW, 2.0 litri), E-Skyactiv G M Hybrid da 194 (143 kW, 2,5 litri) e nelle versioni diesel Skyactiv D da 150 cavalli e 184 cavalli (110 kW e 135 kW, 2,2 litri); tutte le versioni sono acquistabili con trazione anteriore o integrale, con cambio manuale o automatico a sei rapporti. La nostra proposta adotta un propulsore 2.2 litri diesel da 184 cavalli e 445 Nm di coppia già a 2.000 giri; si tratta di un motore “highlander” per il settore, una soluzione intramontabile e pensata quasi esclusivamente per gli spostamenti autostradali. Fin dai primi metri è impossibile non percepire il classico rumore da “dieselone” che, tuttavia, viene efficacemente filtrato dall’elevata insonorizzazione dell’abitacolo (quanto meno a medi giri).

La coppia è importante e, complice la trazione integrale permanente, resterete incollati al sedile. Il cambio non è rapidissimo ma crediamo che si sposi perfettamente con questa tipologia di vettura. Assenti le modalità di guida per uscire dalle situazioni di difficoltà: niente mud, snow o gravel, solo una mappatura standard.

Come si guida CX-5? A nostro parere è un SUV da turismo da guidare in tranquillità, senza quindi cercare traiettorie estreme o prestazioni al limite. Lo sterzo è preciso e lineare, anche se a tratti lo abbiamo trovato fin troppo leggero. Le sospensioni sono tarate per garantire il massimo comfort e “lisciare le buche”; due aspetti fondamentali per chi cerca una vettura da turismo senza velleità sportive o sportiveggianti.

Mentre l’autostrada è il suo campo di battaglia preferito, anche in città riesce ad offrire un elevato potenziale; nonostante le dimensioni, CX-5 risulta molto più agile di quanto le dimensioni non possano raccontare. Tutto grazie alle telecamere a 360° e ai sensori di ottima qualità, che permettono di parcheggiare anche in spazi “ridotti”.

Concludiamo infine con i consumi di Mazda CX-5 2022, da considerare con attenzione. In città, complice il peso generoso e la trazione integrale permanente, i consumi sono elevati e nell’ordine dei 10 km/l. In autostrada, invece, misurando attentamente il pedale del gas e servendosi del cruise control adattivo non è difficile raggiungere i 16 km/l in D6. Un vero peccato che Mazda non abbia usato un più sofisticato cambio a otto rapporti che avrebbe potuto, probabilmente, abbattere ulteriormente i consumi. Quanto si fa con un pieno? In media, utilizzando l’auto su percorsi misti per oltre 2.000 km, siamo riusciti sempre a superare i 700 km.

Conviene?

Comoda, ben costruita e di qualità; con queste parole abbiamo deciso di definire CX-5. L'abbiamo guidata per diversi giorni e centinaia di chilometri, apprezzando la sua concretezza e sincerità. A qualcuno potrebbe far storcere il naso la presenza di un anacronistico motore diesel privo di ibridazione che potrebbe penalizzarla contro le rivali più green (almeno all’apparenza). Per chi fa tanti km in autostrada, ha necessità di spazio ed elevato comfort, CX-5 può essere una buona soluzione. Non siamo a conoscenza dei piani futuri del marchio e se è previsto l'arrivo, come su CX-60, di un diesel ibrido che possa in qualche modo posizionare meglio questa soluzione sul mercato. Prezzo? A partire da 37mila euro, poco più di 51mila euro per il nostro esemplare Signature con colorazione Premium Soul Red Crystal, cambio automatico e trazione integrale permanente.