Mercato auto, continua il crollo del numero di immatricolazioni

I dati diffusi da Acea confermano un calo di immatricolazioni che non sembra avere un'inversione di tendenza.

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a cura di Valentina Acri

Il mercato dell'auto europeo continua ad attraversare un'importante crisi. Secondo i dati diffusi da Acea, il calo di immatricolazioni non sembra avere un' inversione di tendenza. La stessa mostra come le immatricolazioni nell'Unione Europea, Efta e Regno Unito siano state complessivamente 1.127.077, con un 18,8% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

Nello specifico, nel primo trimestre di quest'anno sono state vendute un totale di 2.753.256 vetture, con un calo del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 33,6% rispetto al 2019. Secondo l'associazione, i dati negativi sono causati principalmente da problemi di produzione legati sia alle forniture di componenti che dalla guerra in Ucraina.

Con riferimento ai dati diffusi relativi 2022, si evince come gran parte dei Paesi dell'Unione Europea abbia registrato un decisivo calo delle immatricolazioni: prima tra tutti la Spagna che ha, infatti, segnato -30,2%, segue l'Italia con -29,7%, Francia con -19,5% e Germania con un -17,5%.

Analizzando dettagliatamente i dati diffusi dalla società, nel primo trimestre del 2022 le immatricolazioni di auto nuove in Europa sono diminuite del 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, con un numero complessivo di 2.245.976 nuove autovetture immatricolate. Se guardiamo, tuttavia, i dati delle singole case automobilistiche, a livello di Unione Europea i dati sono ugualmente negativi: il Gruppo Volkswagen e Stellantis hanno registrato rispettivamente un calo del 24,3% e del 32,9%.

Non a caso, anche Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) ritiene necessario che i governi europei varino appositi interventi per contrastare la crisi del settore. A tal proposito anche il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, ritiene fondamentale la necessità di accompagnare imprese e lavoratori nella transizione.

Serve una politica industriale per l’automotive. Per questo abbiamo chiesto una cabina di regia, un incontro che non c’è stato ancora e chiediamo che ci sia. Nell’attesa continueremo a lavorare insieme, a fare la nostra parte in modo propositivo, ha affermato a tal proposito il direttore generale di Federmeccanica.