MotoGP: ad Austin Bastianini incanta e Marquez dà spettacolo

Nel GP delle Americhe domina la bandiera italiana. In MotoGP vince Enea Bastianini, ma Marquez è tornato e vuole dominare ancora.

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a cura di Fabio Fagnani

Ad Austin è stato di nuovo un tripudio tricolore. È vero Foggia non ha vinto, ma ha chiuso secondo e grazie alla caduta di Garcia è sempre più leader della classifica di Moto3 e Migno, grazie al terzo posto, si regala delle speranze per poter continuare a sognare. In Moto2, Celestino Vietti ha lanciato nella ghiaia le speranze di allungare definitivamente sugli avversari, lasciando però la prima vittoria a Tony Arbolino, al primo successo nella categoria. Lo spettacolo della MotoGP ha reso ancor più bello il Gran Premio delle Americhe, l’ultima tappa prima di entrare in Europa e restarci per dodici gare consecutive. La vittoria di Enea Bastianini, l’unico a essere capace di vincere più di una gara in questo inizio di campionato molto equilibrato e timido da parte dei favoriti, è stata incantevole.

MotoGP: Enea che Bestia!

Una performance da veterano della categoria, da campione, da pilota che si sta imponendo come nuovo talento che avanza e che si sta dimostrando un animale da gara e non solo da pole position. È per questo motivo che si sta parlando sempre di più di chi prenderà la sella della Ducati ufficiale il prossimo anno: Bastianini o Jorge Martin? La risposta non è semplice, ma attenzione. Non è detto che la poltrona di Pecco Bagnaia sia al sicuro nonostante il contratto. Pecco ha faticato anche in questa gara, nella quale il suo compagno di squadra è riuscito a salire sul podio. In un weekend dove le Ducati hanno strapazzato le altre marche, anche grazie alla pole di Martin, Bagnaia non è stato in grado di mettersi in mostra, di guidare con costanza, con velocità e, è sembrato, con serenità. La GP 22, la nuova desmosedici, non sembra essere un progetto nelle corde di Bagnaia, almeno fino a questo momento, che rimpiange, con dichiarazioni dirette e piccanti, la moto della scorsa stagione che ancora oggi sta portando risultati, chiedere a Enea per conferma. Il team ufficiale Ducati dovrà comprendere a pieno se, questa moria di risultati di rilievo, sia solo un problema della poca brillantezza del progetto o un mancato feeling tra piloti e moto. Ad oggi, Ducati non può essere soddisfatta a pieno della classifica nonostante Bastianini. 

MotoGP: Suzuki in hype, Yamaha in down

Tra i protagonisti di questo gran premio ci sono sicuramente i due piloti Suzuki. Se Joan Mir sta continuando a portare a casa punti, Alex Rins sta guidando questa nuova GSX-RR come non era mai riuscito a fare prima. Che lo spagnolo avesse talento, non c’era dubbio, ma è sempre stato poco costante e spesso frettoloso, mandando diverse volte la sua tuta nella ghiaia. Oggi, grazie anche al lavoro di Livio Suppo, la Suzuki sta ritrovando una squadra forte, solida e con picchi molto interessanti. Forse, ad oggi, è il duo di piloti più promettente per il prosieguo della stagione. Se Suzuki può contare anche su uno sviluppo della GSX-RR che è migliorata in tutto, Yamaha sta dimostrando difficoltà e lacune evidenziate anche dal suo cavaliere di punta, Fabio Quartararo. Il francese sta tappando i buchi che la sua M1 fa da tutte le parti. Una moto, l’unica, che è peggiorata anche rispetto allo scorso anno che, suo malgrado, Quartararo è riuscito a portare alla vittoria della classifica piloti e seconda nella classifica costruttori dietro a Ducati. L’azienda dei tre diapason probabilmente offuscata dai recenti successi ha pensato potesse essere sufficiente per competere anche in questa stagione, ma nonostante le prestazioni del francese ha fatto un passo indietro. A conferma di ciò, basti vedere la grande difficoltà in cui navigano Morbidelli, Binder e Dovizioso. Se Yamaha non porterà degli aggiornamenti per aggiustare in corsa la stagione, cosa che non ha mai fatto - nemmeno per Valentino Rossi - rischierà di fare brutte figure, tranne nei GP dove è sempre andata bene (Le Mans, Assen) e di perdere un campione come il campione del mondo in carica.

MotoGP: Marquez è tornato

Capitolo a parte è da destinare a Marc Marquez. Il fenomeno con il numero 93 sul cupolino è tornato dopo il forfait dell’Argentina, conseguenza della caduta nel warm-up nel GP di Indonesia e una riacutizzazione della diplopia. Tutti stavano aspettando Capitan America Marquez, soprattutto perché nel circuito di Austin, Marc, prima di questa gara, aveva vinto sette volte su un totale di otto partecipazioni. È stato commovente e spettacolare vedere Marquez in America. Partito male, malissimo per colpe non ancora ben definite, pare essere stato un problema con il launch control della sua Honda, si è ritrovato ultimo alla prima curva ed è riuscito a risalire sino alla sesta posizione. È vero, con i se e con i ma non si va da nessuna parte e non si espongono anche le opinione, però il passo gara di Marquez sarebbe da podio, se non da vittoria. La risalita di Marc è stata incantevole, da fenomeno puro, da talento assoluto, quasi rappresentativa del momento che sta vivendo, una rinascita. Se questo Marquez è quello che tornerà in gara nei gran premi europei sarà davvero difficile per gli altri piloti non fare i conti con l’otto volte campione del mondo. Invece, se Austin è stato un fuoco di paglia potremmo continuare a vedere un campionato del mondo equilibrato che potrà regalare molte soddisfazioni proprio all’attuale leader, Enea Bastianini.