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a cura di Alessandro Crea

I dati riportati sul sito ufficiale da Nissan riguardo a tempi di ricarica e autonomia raggiungibile dalla Leaf non corrisponderebbero al vero e sarebbero quindi da ritenere ingannevoli: lo pensano diversi possessori dell'auto elettrica regina del mercato per numero di vendite che, come riportato dalla BBC, nella realtà si sono trovati a fare i conti con ricariche fino a tre volte più lunghe e autonomie drasticamente inferiori. Ed ora la Advertising Standards Authority britannica sta addirittura pensando di avviare una verifica.

Nissan da parte sua, ha già ritoccato al rialzo i dati riportati sul sito ed ammesso che ci possono essere diverse variabili che incidono su questi parametri anche in maniera negativa e peggiorativa, ma nega che le informazioni rese disponibili siano da considerare ingannevoli.

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In particolare secondo diversi automobilisti, la Leaf ci metterebbe fino a 2 ore e mezza per ricaricarsi dell'80% anziché 40 minuti (poi portati a 60) come indicato da Nissan, mentre l'autonomia di 378 km con una sola carica sarebbe assai lontana dalla realtà.

A quanto pare il problema della durata della ricarica si manifesterebbe però solo in determinate condizioni, in pratica alla seconda ricarica veloce effettuata lungo la strada, attraverso le apposite colonnine ad alto voltaggio, tenendo conto che la prima ricarica sia stata eseguita a casa, prima di partire. Quest'ultima e la prima ricarica rapida rientrerebbero quindi nei limiti indicati da Nissan, ma alla seconda si supererebbero facilmente le due ore.  

Per Nissan non ci sarebbe alcun problema in quanto il valore indicato riguarda appunto l'effettuazione di una sola ricarica veloce al giorno. ‎"La temperatura ambiente esterna, il tipo di guida che si è tenuta in precedenza e la temperatura raggiunta dalle batterie, sono tutti parametric che possono influire sui tempi di ricarica," ha spiegato Gareth Dunsmore, direttore dei veicoli elettrici di Nissan Europa.‎ In tutti questi casi infatti la batteria potrebbe rallentare i tempi di ricarica per preservarne la longevità e agire da meccanismo di sicurezza in caso di surriscaldamento. "Tutto ciò è chiaramente spiegato nel manuale utente dell'automobile", ha aggiunto Dunsmore, che ha anche detto che a volte il problema può dipendere anche dalla colonnina.

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Per quanto riguarda l'autonomia invece secondo Nissan l'indicazione di 378 km era corretta in riferimento ai parametri NEDC (New European Driving Cycle), ma ora che il riferimento è lo standard WLTP (Worldwide harmonised Light vehicle Test Procedure), l'autonomia è stata ritoccata al ribasso, attestandosi a 270 km. Tuttavia i giornalisti di What Car nei loro test avrebbero raggiunto appena 170 km di autonomia.

E mentre molti ordini sarebbero stati cancellati, Dunsmore invita gli automobilisti delusi a parlare con Nissan anziché lamentarsi sui social.

Dopotutto in effetti sembra un problema di comunicazione: tempi e autonomia non sono assoluti ma dipendono dai parametri presi in considerazione, ma le persone sembrano non capirlo (o non accettarlo). Eppure anche nel mondo delle automobili con motore a combustione la situazione è identica. Che sia piuttosto un problema di diffidenza eccessiva nei confronti di tecnologie non ancora affermate?