In Francia la lotta all'inquinamento diventa un fatto concreto. Tra un mese esatto, a partire dal 1 luglio, a Parigi sarà vietato circolare nei giorni feriali, dalle 8.00 alle 20.00, con mezzi a motore immatricolati prima del 1997. Entro il 2020 il divieto sarà esteso alle auto immatricolate prima del 2010. La sindaca Anne Hidalgo lo aveva promesso durante la campagna elettorale e ha mantenuto l'impegno.
Gli automezzi saranno classificati in sei categorie, in base ai loro livelli di emissioni nocive, e sono stati predisposti altrettanti contrassegni da esporre sul parabrezza, a seconda dei casi. I sistemi di videosorveglianza stradale rileveranno le infrazioni e le multe saranno spedite a domicilio. Le nuove norme, che prevedono sanzioni da 35 a 78 euro, sono indicate nel sito del Comune. È stato predisposto un modulo interattivo per inserire i dati della propria autovettura e verificare se e quando può circolare.
Alcune stime indicano che il divieto riguarda il 10 per cento dei veicoli immatricolati a Parigi e dintorni. Il Ministero dell'ambiente avrebbe voluto una misura ancora più drastica, che avrebbe immobilizzato un terzo degli automezzi. Poi si è scelta la strada della gradualità, anche perché ci sono state numerose proteste da parte delle associazioni degli automobilisti.
La prima cittadina Anne Hidalgo comunque va avanti. Già da tempo gli automezzi comunali, bus compresi, viaggiano con dispositivi antismog o carburanti alternativi. Inoltre gli Champs-Élysées sono banditi alle auto ogni prima domenica del mese e sono aumentate le aree pedonali.
Per indorare la pillola il Comune offre un contributo di 400 euro per l'acquisto di una bicicletta, oppure un sconto del 50 per cento sull' abbonamento annuale al servizio di car sharing Autolib, oppure un anno di abbonamento al servizio di trasporto pubblico integrato (Navigo), oppure un anno di abbonamento al servizio di bike sharing Velib.
Stanto alle stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, in Francia l'inquinamento atmosferico da particelle sottili è responsabile di circa 42.000 morti all'anno e un rapporto del Senato della Repubblica indica che l'inquinamento atmosferico costa al Paese 100.000.000.000 di euro ogni anno.