Prova, Honda Jazz Crosstar: si viaggia sempre (o quasi) a zero emissioni
La nuova generazione di Honda Jazz è una risposta del marchio giapponese alla sempre maggiore esigenza di mobilità sostenibile. Un prodotto che nell’allestimento Crosstar, offre le soluzioni di tendenza: aspetto da Suv, buona dotazione tecnologica e di connettività, ottima abitabilità e consumi molto bassi. Soprattutto in città, dove di frequente si viaggia senza consumare una goccia di carburante. I prezzi di Honda Jazz Crosstar partono da 27.150 euro.

Rispetto all’allestimento comune, Crosstar aggiunge dettagli estetici che ne aumentano presenza e tono per strada, rendendola di fatto simile a un crossover. Una tipologia di carrozzeria oggi molto apprezzata, anche (e soprattutto) da chi si sposta sovente in città. Le linee sono comunque abbastanza slanciate, con pochi virtuosismi stilistici e uno sviluppo piuttosto lineare ma convincente. La struttura tecnica è stata migliorata, con l’adozione di McPherson all’anteriore, una barra di torsione posteriore e l’utilizzo di acciai ad alta resistenza. Introduzioni che hanno permesso di migliorare la rigidità del 13% rispetto al precedente modello.

La posiziona di guida è piuttosto rialzata e si riescono a percepire con buona precisione gli ingombri. L’abitabilità è molto buona e anche i due passeggeri posteriori non faranno fatica a trovare la corretta e più confortevole posizione. L’ambiente interno è stato rifinito con buona cura: le plastiche sono di qualità e non restituiscono una sensazione economica; i rivestimenti dei sedili, sicuramente non raffinati, sono di tessuto morbido e accoglienti. L’organizzazione dello spazio rimane razionale ed ergonomica, in tipico stile giapponese.

Honda arricchisce la nuova generazione di Jazz con una dotazione tecnologica di ultima generazione: la strumentazione è interamente digitale su schermo da 7″. Qui è possibile controllare le informazioni di marcia, dalla velocità, all’autonomia, al flusso di energia, al consumo. Le grafiche sono di buona qualità ma non è possibile personalizzare la schermata. Al centro della plancia debutta uno schermo da 9″ per il sistema di infotelematica: riprende le logiche di utilizzo già viste su Honda e, con una struttura molto semplice e intuitiva nell’utilizzo.

La fluidità, però, non è tra le migliori. Tuttavia, il programma supporto i protocolli Apple Car Play e Android Auto, per vedere replicate le applicazioni del proprio smartphone. Il vero protagonista del progetto Honda è però il sistema ibrido integrato nel veicolo. Qui il rapporto tra motore termico ed elettrico è quasi invertito: la struttura si affida a un 1.5 litri quattro cilindri da 98 Cv che affianca due unità elettriche da 70 kW e 80 kw. La prima struttura è utilizzata prevalentemente come generatore, il più potente motore elettrico eroga invece energia alle ruote. La potenza di sistema è di soli 109 Cv, perché il motore termico, di fatto, lavora solo come generatore per le unità elettriche.

Nella maggior parte dei casi, l’accensione del motore termico rigenera la carica elettrica e fino a 60 km/h si viaggia sempre con la marcia elettrica. In città, dunque, nella maggior parte dei casi ci si ritrova con dei consumi decisamente positivi: in media la percorrenza, in queste condizioni, non scende mai sotto i 25/26 km/l. Soltanto avventurandosi in tratti a scorrimento veloce o autostradali, il motore termico distribuisce energia alle ruote permettendo il moto. Anche in questa circostanza, i consumi restano positivi con una percorrenza media intorno ai 17 km/l.

Il cambio automatico è un CVT ottimizzato per l’utilizzo ibrido, viaggiando in elettrico non si notano particolari incertezze o turbolenze; a motore termico acceso, invece, la logica di funzionamento tende a trascinare fin troppo il regime di rotazione fino a stabilizzarsi con una fastidiosa interferenza acustica che filtra nell’abitacolo. Affrontando tratti a scorrimento veloce, il confort è buono e la dotazione di assistenti alla guida completa permette di vivere con serenità anche i lunghi e impegnativi viaggi. La dinamica di guida è abbastanza curata, l’irrigidimento della struttura ha permesso di migliorare stabilità e risposta agli stimoli; lo sterzo è morbido e preciso, pensato per una guida cittadina e le sospensioni assorbono egregiamente le asperità.

Nel corso della prova sono stati percorsi un totale di circa 660 km, il computer di bordo ha segnalato un consumo medio di 4,5l/100km. Un valore estremamente positivo che dimostra quando la struttura ibrida di Honda sia pensata per offrire all’automobilista la maggior efficienza possibile.