Prova, Mini Countryman Cooper SD All4: il diesel brioso ma parco nei consumi

Con la nuova Countryman, Mini rinnova la gamma del SUV compatto mantenendo però invariato lo stile e il design che accompagna il marchio da diversi anni in seguito all'acquisizione da parte di BMW.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Mini nell’anima e nel design, ma SUV fuori, comodo e scattante. È la Mini Countryman Cooper SD ALL4, dotata di un propulsore diesel “vecchio stile” da due litri e 190 cavalli, cioè senza parte ibrida, in grado di far scattare la “non così piccola” anglo-tedesca da 0-100 in circa 7.9 secondi, grazie a una coppia di 400 Nm che si sentono subito, in tutte le modalità di guida. Avvistata e assaporata brevemente, nella variante ibrida, in occasione dell'evento Big Love Days a Varano, siamo riusciti a provarla per qualche giorno sia in città sia nelle strade extraurbane.

Esteticamente è ricca di dettagli, non ci dilunghiamo nelle descrizioni in quanto potete vedere voi stessi dalle foto presenti in questa pagina. I 4.3 metri di lunghezza sono ben distribuiti, davanti si viaggia bene ma anche sui sedili posteriori si sta molto comodi. Con il sedile guidatore impostato per un buon confort per una persona di circa 1.80 metri di altezza, dietro c’è abbastanza spazio per una persona della stessa altezza che può quasi allungare completamente le gambe. La vivibilità interna porta via spazio al bagagliaio che, seppur con 450 litri di volume, non poco per il segmento, potrebbe risultare limitato in alcuni contesti. Ovviamente i sedili sono ribaltabili ed è possibile accedere a un vano molto più ampio.

Saliti a bordo si viene accolti da un sedile molto avvolgente e una posizione di guida alta e comoda. L’altezza dell’auto facilita anche l’ingresso e l’uscita. Viene spontaneo avvicinarsi al volante con il sedile per una guida più controllata, facilitata anche dal volante tagliato nella zona inferiore con un disegno sportivo.

Il quadro strumenti è in mix di digitale e analogico, con il segmento centrale realizzato da uno schermo personalizzabile che mostra le informazioni principali e la modalità di guida inserita. Unico neo di questo schermo è la bassa risoluzione, già a media distanza si nota come l’immagine sia un po’ sfocata, complice la copertura satinata che, se da una parte limita i riflessi, dall’altra rende l’immagine meno nitida.

La console centrale è rimasta pressoché immutata negli anni, ritroviamo il grande elemento tondeggiante con il bordo che s’illumina in numerosi colori per comunicare differenti stati del veicolo (volume, temperatura, start-stop, etc), colori ripresi dalle strisce LED su portiere e luce di cortesia, nonché gli iconici pulsanti a levetta per attivare o disattivare varie funzioni. Nel tunnel centrale è presente il joystick multi-direzionale e i pulsanti funzione che attivano velocemente i menù di controllo sullo schermo centrale. Quest’ultimo, touchscreen, ospita anche l’interfaccia di Carplay e, differentemente da quello posto nel quadro strumenti, è molto nitido.

Come ogni Mini anche questa Countryman vanta un’elevata precisione di guida, ogni piccolo movimento del volante si traduce in un repentino cambio di direzione. Il sedile avvolgente assieme alla posizione di guida spingono ad avere una guida sportiva, nonostante ci si trovi alla guida di un SUV. Le tre modalità, normale, eco e sport, incidono principalmente sulla risposta del motore. Il cambio automatico a otto marce è veloce e soddisfacente, un po’ meno diretta è invece la risposta quando si utilizzano le palette a volante. Insomma, sportiva sì, ma non è un’auto da corsa. Grazie alla trazione integrale (ALL4), Mini Countryman comunica continuamente un elevato senso di controllo in praticamente tutte le situazioni.

I consumi non sono male, si arriva ai 20 km al litro circa se si viaggia in eco mode, mentre se vi piace una guida più briosa e sportiveggiante difficilmente salirete sopra i 13-15 km al litro.