Range Rover 2023 P440e, cosa ci ha convinto e cosa no | La nostra prova

Abbiamo provato Range Rover 2023 nella motorizzazione P440e dotata di batteria da 38 kWh, praticamente grande come quella di un'auto compatta.

Avatar di Federico Vecchio

a cura di Federico Vecchio

Poche auto hanno segnato la storia come la Range Rover; la sua introduzione infatti risale al 1970 con il rinomato Range Rover Classic e da quel momento si sono seguite diverse revisioni che hanno portato nel 2021 all’introduzione dell’ultima - conosciuta come L460 - che riesce a coniugare in maniera perfetta eleganza, comfort ed eccellenti capacità offroad. Pur avendo molteplici rivali Range Rover riesce sempre a differenziarsi ed apparire come la vettura di riferimento nel suo segmento grazie a linee moderne e soluzioni di design innovative come ad esempio il disegno delle luci posteriori che va a scomparire quando la vettura viene spenta. Il successo di questa vettura è incontrastato ed è presa come mezzo di riferimento dall’élite di tutto il mondo. Le dimensioni mastodontiche - 5052 mm di lunghezza, 2047 mm di larghezza con specchietti chiusi e 1870 mm di altezza - non le hanno negato la popolarità nei centri cittadini, sarà infatti piuttosto comune vederne per le strade di Milano, Londra o Parigi e proprio per questo sull’ultima versione sono state introdotte delle funzionalità mirate a renderla più ECO friendly e comoda da manovrare nel traffico.

Il nostro test è stato condotto su circa 600 km ed ha permesso di saggiare le varie funzionalità di questo SUV partendo dalla guida cittadina fino ad arrivare ad un accenno di fuoristrada.

Cosa ci convince

Assemblaggi eccellenti, design da yacht su ruote, insonorizzazione magistrale e una presenza su strada senza eguali caratterizzano l’esperienza Range Rover. Non appena si entra nell’abitacolo di questa versione HSE troviamo pelle di ottima qualità - non ai livelli della versione ancora più opulenta Autobiography provata poco fa su Range Rover Sport - che può essere personalizzata in modo pressoché infinito riuscendo ad andare incontro ai vari gusti e richieste del consumatore.

Il design esterno è totalmente nuovo ed è riuscito a rendere ancora più elegante una vettura che già era la punta di diamante della raffinatezza. Poche linee ma ben studiate riescono a rendere le fiancate sinuose e levigate proprio come uno yacht di lusso, le maniglie a scomparsa si uniscono alla mancanza di cornici dei finestrini per rendere il complesso ancora più fine. All’anteriore troviamo i vari sensori totalmente nascosti nella parte inferiore della griglia in modo da non infastidire il design mentre al posteriore - la mia parte preferita - troviamo un design innovativo delle luci che scompare quando la vettura è spenta trasformandole quasi in modanature nere come quelle presenti sul portellone, non c’è altro da dire se non che è un capolavoro.

Il sistema di infotainment risulta scattante e funzionale anche grazie all’introduzione del feedback aptico a conferma della pressione. Tramite lo schermo è inoltre possibile accedere anche alle varie telecamere presenti che permettono di muoversi con tranquillità anche in spazi stretti. In autostrada la percezione è quella di galleggiare al di sopra delle asperità stradali, questa sensazione è ampliata dai cerchi da 22 - e non 23 - che permettono quindi di avere una spalla più alta ed attutire in maniera ancora più marcata i fondi sconnessi. Il sistema a quattro ruote sterzanti, inoltre, permette delle manovre quasi incredibili nel traffico riuscendo a compiere inversioni ad U in soli 10,95 metri, un dato record che si traduce in una sorprendente agilità in qualsiasi situazione. Una delle caratteristiche principali che ha sempre contraddistinto il Range Rover è la sua ineguagliabile capacità off-road che le ha guadagnato la sua fama negli anni; con la quinta versione del fuoristrada britannico le sue doti fuoristradistiche non hanno fatto altro che migliorare dal punto di vista tecnologico introducendo il Terrain Response 2 e riuscendo a garantirle tarature mirate ai vari tipi di fondo tramite le sospensioni pneumatiche angoli di attacco decisamente aggressivi senza dimenticare che, nel frattempo, gli occupanti possono essere comodamente massaggiati mentre ascoltano un brano a qualità altissima tramite l’impianto audio Meridian.

La capacità di carico è pressoché infinita grazie all’enorme baule posteriore e questo la rende pratica per ogni tipo di esigenza.

Cosa non ci convince

Sono poche le critiche rivolte a questa nuova generazione di Range Rover, prima fra tutte può essere l’eccessivo rollio che pur essendo corretto dalle barre antirollio attive risulta comunque fastidioso soprattutto sui cambi di direzione repentini. In autostrada i rumori esterni sono ridotti al minimo e proprio per questo abbiamo riscontrato che i fruscii aerodinamici degli specchietti possono risultare eccessivamente accentuati.

Come si guida

La sensazione di imponenza in strada è sicuramente unica, nella versione da noi testata il propulsore era il p440e ovvero un 3.0 V6 Plug-in Hybrid da 440 cv e 620 Nm di coppia, il tutto gestito da un cambio automatico a 8 rapporti.Lo 0-100 viene coperto in soli 6.0 secondi e la velocità massima raggiungibile è di 225 km/h; seppur questi numeri siano collegabili ad una macchina veloce e scattante, la filosofia Range Rover ed il modo in cui la vettura è tarata non invoglia il guidatore a spingere il pedale dell’acceleratore in maniera eccessiva. Sono infatti l’estrema silenziosità ed il comfort che viene percepito dagli occupanti a far da padrone in questa versione plug-in Hybrid che, grazie alla batteria da 38,2 kWh, è capace di percorrere fino a 111 km in modalità full electric.

Questo dato è quanto dichiarato dalla casa inglese in condizioni ottimali mentre nel nostro test siamo riusciti a raggiungere un’autonomia reale di 80 km in condizioni di uso misto.

La ricarica avviene tramite presa CCS2 e può essere effettuata in soli 30 minuti da 0 a 80% in condizioni ottimali. Il peso è sicuramente un fattore importante, come la sorella Range Rover Sport provata recentemente si nota un aumento consistente della massa a vuoto tra le versioni Plug-In e le versioni tradizionali andando oltre i 3000 kg in ordine di marcia per le prime.

Per quanto riguarda i consumi abbiamo riscontrato una enorme differenza tra le varie modalità di guida, se si prediligerà di salvaguardare la batteria per un utilizzo futuro usando la modalità SAVE si andrà ad ottenere una media inferiore a 8 km/l in autostrada mentre se si andrà ad utilizzare la modalità HYBRID i consumi riusciranno a stupirvi attestandosi intorno ai 13-14 km/l. In condizioni di pendenza non sarà difficile osservare un innalzamento netto dei consumi e si andrà a toccare anche i 4 km/l vista la massa. Per quanto riguarda l’assistenza alla guida troviamo il mantenimento ed il centraggio di corsia che in autostrada funzionano in maniera efficace in molte situazioni tranne che nei curvoni lunghi dove ci è capitato di riscontrare una perdita del riferimento della corsia e una conseguente disattivazione del sistema di centraggio.

Conviene?

Questo genere di auto non viene certamente considerata per convenienza economica, l’ultima nata in casa Range Rover ha visto un innalzamento consistente dei listini e parte da ben 129.100 € per la versione base, arrivando a 149.600 € senza optional per la versione da noi provata HSE P440e. L’esemplare della prova era equipaggiato con alcuni optional come la vernice Ostuni Pearl White (1.232 €), i sedili anteriori elettrici riscaldabili e rinfrescabili con funzione massaggio a 24 regolazioni con sedili posteriori riscaldabili e ventilati con reclinazione elettrica ( 1.435 €) ed altri, portando il prezzo ben sopra i 150.000 €.