Renault Clio E-tech: il "nuovo" ibrido europeo

Renault con la gamma E-Tech entra nel mondo ibrido. La proposta full hybrid di Clio è interessante anche per il prezzo di 21.950 euro, tra i più competitivi. L'Europa sull'ibrido gioca una grande sfida, che può superare attingendo al proprio ricco patrimonio di competenze

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a cura di Tommaso Marcoli

La gamma E-Tech di Renault si è recentemente presentata al pubblico. Due le soluzioni proposte: full hybrid e plug-in hybrid. Su tre modelli: Clio, Captur e Megane (per ora sola station wagon, dal 2021 anche berlina). Un ingresso in un segmento in crescita e che trova maggiore interesse tra gli automobilisti, anche per via dei limiti sulle norme anti inquinamento, in continua evoluzione.

Tuttavia, la scelta ibrida è stata fino a poco fa una tecnologia poco diffusa tra i costruttori europei. Molto apprezzata, invece, in paesi come il Giappone e la Corea che hanno investito molto sui progetti, ottenendo un vantaggio in termini di concorrenza notevole. Il mercato (e la politica..) oggi richiedono l'ibrido e l'Europa sta correndo per colmare la distanza.

La nuova offerta di Renault nel primo contatto si è dimostrata interessante, soprattutto il full hybrid di Clio: innovativo, sofisticato che ha restituito ottime sensazioni di guida e un dato sui consumi molto buono. A suo favore anche il prezzo competitivo:  21.950 euro.

Ibrido da Formula 1

Il ritardo accumulato nel mondo ibrido da Renault (e non solo) è evidente. Si è reso così necessario un debutto che potesse distinguere il prodotto dal resto. Per farlo, la casa francese ha deciso di ricorrere al suo patrimonio sportivo, creando una compenetrazione di idee, sinergie e tecnologie tra il reparto prodotto e la divisione che si occupa della scuderia in Formula 1.

Una mossa coraggiosa che mostra le ambizioni del marchio. L'architettura della Clio è basata su di un motore benzina aspirato da 1.6 litri che lavora con due motori elettrici: si alternano nell'utilizzo a seconda delle condizioni e delle richieste. Essi fanno parte di una di una trasmissione realizzata su di una struttura priva di frizione e sincronizzatore, ma con innesti a denti.

La soluzione prevede uno studio ingegneristico molto sofisticato, derivato dal mondo delle competizioni: meno parti meccaniche in movimento per ridurre le inerzie, migliorare i consumi e permettere un recupero ottimizzato dell'energia. L'algoritmo di gestione ed erogazione dell'energia è anch'esso derivato dai powertrain di F1. Soluzioni ingegnose che hanno ricadute positive per gli automobilisti.

Dal mondo delle competizioni, la Clio non eredita le prestazioni: accelerazione da 0 a 100 km/ in 9,9 secondi e potenza di sistema di 140 Cv. L'obiettivo non è andar forte, ma ridurre al minimo consumi ed emissioni senza intaccare il piacere di guida. Nei primi 50 km percorsi, azzerando il computer di bordo l'auto ha registrato un consumo medio di 3,7 litri per 100 km. Un valore molto buono, ottenuto in condizioni privilegiate per un'ibrida (città trafficata e pochi tratti a scorrimento veloce), che comunque testimonia l'affidabilità e la qualità del progetto.

Europa ibrida

Il programma E-Tech di Renault è uno dei più interessanti nel panorama dell'elettrificazione europea delle automobili. Entrambe le soluzioni sono proposte a un prezzo competitivo (21.950 euro per la Clio, si parte da 32.950 euro per Captur, uno dei plug-in più accessibili) per rendere la tecnologia ibrida disponibile a un ampio pubblico.

I costruttori europei sono alla ricerca di nuove soluzioni che permettano loro di ridurre la distanza con la concorrenza e di attirare l'interesse di nuovi clienti. Si rende necessario così lo sviluppo di strutture e architetture inedite, innovative e che al contempo permettano di fare volume in termini di vendita. L'esempio di Renault potrebbe essere virtuoso in questo senso, avendo nella sua gamma ibrida un'offerta ricca e affascinante per le sue caratteristiche, alcune derivate direttamente dalla Formula 1. Il tutto a un prezzo piuttosto vantaggioso.

La compenetrazione tra diversi settori dell'automotive, potrebbe rappresentare per l'Europa l'occasione di rilancio verso una tecnologia che sta prendendo sempre più piede e che per via delle stringenti norme anti inquinamento (se continueranno..) è richiesta per evitare pesanti sanzioni. I costruttori del vecchio continente possono fare affidamento su di un patrimonio vasto (sportivo, culturale, tecnico...), dal quale attingere per trovare risposte a problemi nuovi.