Retrofit elettrico, dal 1 ottobre entra in vigore il nuovo Decreto

Presto in vigore il nuovo decreto che regolerà la riqualificazione elettrica dei veicoli appartenenti alle categorie internazionali L, M ed N, originariamente immatricolati con motore termico.

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a cura di Florinda Maraschi

Novità in arrivo nel mondo del retrofit elettrico, ovvero nella crescente tendenza di ammodernare un veicolo mediante l’aggiunta di un propulsore elettrico. Dal primo ottobre entrerà in vigore il Decreto 26 luglio 2022 n.141, che detterà le nuove regole per la riqualificazione elettrica dei veicoli appartenenti alle categorie internazionali L, M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, N1 e N1G, originariamente immatricolati con motore termico.

Nel dettaglio, la nuova norma che sostituisce il precedente decreto ministeriale del 2015, consente di trasformare un veicolo delle categorie indicate, in un veicolo con esclusiva trazione elettrica, che sia costituita almeno da un propulsore montato a monte degli organi di trasmissione, un pacco batterie, una interfaccia per la ricarica delle stesse ed eventuali altri sistemi necessari al corretto funzionamento del veicolo. Viene anche ben specificato, all’articolo 2, che i veicoli, dopo l’aggiornamento, non debbano differire per caratteristiche dimensionali e di prestazioni funzionalmente connesse con il sistema di riqualificazione elettrica.

Elettrica sì, ma con le stesse prestazioni e caratteristiche per la quale era stata originariamente progettata. Non sarà quindi possibile utilizzare il retrofit per migliorare le prestazioni dei mezzi sottoposti alla modifica. All’articolo 3 viene nuovamente sottolineato che “ciascun sistema di riqualificazione elettrica è progettato, costruito e montato in modo che, in condizioni normali di impiego e malgrado le sollecitazioni cui può essere sottoposto, non siano alterate le originarie caratteristiche del veicolo in termini di prestazioni e sicurezza, nonché in modo da resistere agli agenti di corrosione e di invecchiamento cui è esposto”.A seguito della riqualificazione, che può essere effettuata senza la richiesta del nullaosta da parte del costruttore, il veicolo dovrà essere sottoposto ai controlli da parte della Motorizzazione, che a seguito di visita e prova, provvederà all’aggiornamento della carta di circolazione.

Chi è intenzionato a seguire la strada del retrofit dovrà tener conto che la normativa non prevede la possibilità di ripristino del motore endotermico su un veicolo che è stato oggetto di riqualificazione elettrica. In Italia quindi dovremo pensarci bene prima di cimentarci in conversioni di auto iconiche come ad esempio quello fatto su una Ferrari 308.