Ricaricare l'auto elettrica: la crisi fa aumentare i prezzi per il "rifornimento"

Ricaricare l'auto elettrica oggi costa di più per via della crisi energetica, l'aumento dei prezzi vara in base alle modalità di ricarica

Avatar di Davide Raia

a cura di Davide Raia

Le auto elettriche sono note per avere costi di gestione e utilizzo inferiori rispetto alle auto benzina e diesel anche se il costo d’acquisto è ancora nettamente superiore, a parità di tutti gli altri fattori. La crisi energetica in corso, principale fattore alla base dell’inflazione record registrata in questi mesi, sta influenzando sia il costo dei carburanti che il costo dell’energia elettrica.

Utilizzare l’auto, a prescindere dalla tipologia del veicolo, è diventato, quindi, più costoso. La spesa per il rifornimento di benzina o diesel (nonostante il taglio delle accise) così come il costo da sostenere per la ricarica di energia elettrica presso colonnine pubbliche sono in costante crescita e gli automobilisti devono oggi fare i conti con una spesa maggiore.

È lecito chiedersi, però, quanto è cambiato il costo della ricarica di un’auto elettrica in rapporto all’andamento dei costi della benzina e del diesel ed anche in rapporto all’evoluzione della spesa per l’energia elettrica che milioni di famiglie italiane pagano oggi molto più dello scorso anno, nonostante gli interventi del Governo per ridurre il più possibile le bollette.

Il costo della ricarica pubblica per le auto elettriche è in crescita ma sta seguendo un andamento non lineare, diverso rispetto al costo dei carburanti come benzina e diesel. Anche il confronto con i costi dell’elettricità fornita alle famiglie conferma che gli aumenti registrati sono sensibilmente differenti, nonostante la “materia prima” sia la stessa. In generale, i singoli provider del settore della mobilità a zero emissioni stanno aumentando le tariffe ma con modalità da valutare caso per caso.

Vediamo, quindi, tutto quello che c’è da sapere sull'evoluzione dei costi di ricarica per le auto elettriche in confronto con il costo di benzina e diesel e dell’energia elettrica per le forniture domestiche:

Benzina e diesel: gli aumenti superano i 40 centesimi al litro

Partiamo dall’andamento del costo dei carburanti. Il prezzo medio della benzina a giugno 2022 è stato di 2.034 euro per litro mentre il costo del diesel è stato, in media, pari a 1.972,46 euro per litro. Questi dati medi fotografano la situazione del mese di giugno ma è bene sottolineare che l’evoluzione del costo dei carburanti è quotidiana e segue, quasi in tempo reale, l’andamento di diversi fattori esterni.

Il confronto con lo scorso anno, in ogni caso, certifica la sostanziale crescita della spesa alla pompa per i possessori di auto benzina o diesel. Nel giugno del 2021, infatti, il prezzo media della benzina alla pompa in Italia era pari a 1.613, 63 euro al litro. Per quanto riguarda il diesel, invece, per il rifornimento, lo scorso anno, bisognava mettere in conto un 1.473,40 euro al litro.

Nel corso degli ultimi 12 mesi, nonostante il taglio delle accise, si è registrato un rincaro di oltre 40 centesimi al litro per i carburanti. Da segnalare anche un aumento significativo per il GPL che è passato da 0,665 a 0,829 euro per litro. In attesa di capire quali saranno i prossimi sviluppi, è evidente come utilizzare un’auto endotermica oggi sia sensibilmente superiore rispetto al passato.

Energia elettrica domestica: la spesa è quasi raddoppiata

La situazione è ancora peggiore se andiamo a considerare il costo dell’energia elettrica per le forniture domestiche, un elemento da tenere in conto, per quanto riguarda il settore della mobilità, per chi ha un’auto elettrica o ibrida plug-in e vuole usufruire della ricarica tramite la rete domestica. L’evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica per la casa è drammatica.

Nell’ultimo bollettino, pubblicato a fine giugno e valido per il terzo trimestre del 2022, ARERA (l’Autorità italiana per l’energia) ha sottolineato come la “famiglia tipo” (consumo annuo di 2.700 kWh con potenza impegnata di 3 kW) registrerà una spesa annuale di 1.071 euro per le bollette dell’energia elettrica con un rincaro del +91% rispetto al periodo ottobre 2020 – settembre 2021.

Questo vale per una fornitura in regime di Maggior Tutela con condizioni tariffarie regolate direttamente da ARERA. Il costo unitario dell’energia elettrica consumata per i clienti del mercato tutelato è passato da 0,08 €/kWh (2° trimestre del 2021) a 0,3117 €/kWh (3° trimestre del 2022). Gli aumenti della spesa in bolletta sono arrivati nonostante gli interventi del Governo che ha stanziato diversi miliardi di euro per contenere i rincari.

Ricarica auto elettriche: le tariffe delle colonnine pubbliche aumentano

Anche ricaricare le auto elettriche costa di più. L’aumento del costo dell’energia elettrica, infatti, si riflette inevitabilmente anche sul settore della mobilità elettrica. Scegliere di affidarsi ad una colonnina di ricarica pubblica comporta un costo maggiore da sostenere per poter ottenere un “pieno” di elettroni. In questo caso, gli aumenti dipendono dal singolo provider e devono essere valutati caso per caso.

Ricordiamo che per un quadro completo e aggiornato sui costi di ricarica è possibile dare un’occhiata all’approfondimento sulle tariffe per la ricarica delle auto elettriche che riassume i costi, sia in abbonamento che a consumo, applicati dai principali provider attivi sul mercato italiano ed a cui è possibile affidarsi per ricaricare la propria auto elettrica.

Tra le principali aziende del settore della mobilità a zero emissioni, ad esempio, Enel X è stata tra le prime ad aumentare i prezzi. L’azienda ha portato il costo della ricarica da 0,45 a 0,58 €/kWh (per la ricarica in corrente alternata fino a 22 kW). Aumenti più contenuti per la ricarica rapida che oggi arriva a costare fino ad un massimo di 0,79 €/kWh. Le tariffe flat, per il momento, non sono state aggiornate.

Aumenti molto più significativi, invece, per Duferco Energia, passato in pochi mesi dall’essere uno dei fornitori più economici del mercato a proporre soluzioni tutto sommato in linea con altri provider. Il costo della ricarica “a consumo” è passato da 0,2 a 0,65 €/kWh (fino a 50 kW) mentre l’abbonamento è passato da 25 a 129 euro al mese con una riduzione dei kWh inclusi, da 300 a 200 kWh.

Stabili negli ultimi mesi i prezzi di Ionity che propone la ricarica a 0,35 €/kWh con l’abbonamento da 17,99 euro al mese. Da inizio 2022, invece, Be Charge ha aumentato i prezzi partendo ora da 0,45 €/kWh per la ricarica a consumo fino a 22 kW.

L’andamento dei prezzi per la ricarica alle colonnine pubbliche è, generalmente, non lineare e disomogeneo. Ogni provider, infatti, ha seguito e continuerà a seguire delle precise linee guida interne, legate a strategie aziendali, investimenti effettuati e vari altri fattori. Non c’è, quindi, un trend ben preciso che coinvolge tutte le aziende.

Alcune hanno scelto di aumentare in modo molto marcato i costi delle ricariche a consumo, magari per spingere i clienti verso la sottoscrizione di un abbonamento, altre, invece, hanno optato per rincari più leggeri e, sicuramente, molto inferiori agli aumenti registrati dal prezzo dell’energia elettrica per le forniture domestiche.

In generale, inoltre, gli aumenti più sensibili sono arrivati per i punti di ricarica in corrente alternata dove il costo al kWh dell’energia elettrica ha un “peso” maggiore rispetto a tutti gli altri fattori che determinano il prezzo applicato al cliente. Per le colonnine in corrente continua, invece, il costo dell’energia influenza in modo minore l’importo addebitato ai clienti. Di conseguenza, gli aumenti, in percentuale, sono stati meno significativi.

Cosa succederà in futuro? Rifornimento più caro

I prossimi mesi rischiano di essere ancora più complicati per quanto riguarda la crisi del settore energetico. All’orizzonte ci sono nuovi possibili rincari per il costo dei carburanti come benzina e diesel ma anche aumenti per le materie prime energetiche e, in particolare, il gas naturale (una delle principali materie prime per la produzione di energia elettrica in Italia).

Il taglio delle forniture di gas dalla Russia (che potrebbero azzerarsi nel corso dei prossimi mesi) rischia di aggravare in modo significativo l’emergenza, con nuovi rincari per il costo dell’energia elettrica che potrebbero influenzare anche le tariffe per la ricarica pubblica delle auto elettriche in Italia.

Attualmente, il costo del gas all’ingrosso in Europa (indice TTF) è intorno ai 170-180 €/MWh. Si tratta di un valore più che doppio rispetto ai dati di inizio giugno e molto vicino al record storico di 225 €/MWh registrato nei giorni seguenti lo scoppio della guerra in Ucraina.

Il rischio di nuovi rincari sostanziali per l’energia elettrica “al dettaglio” è, quindi, concreto. Sarà necessario attendere i prossimi mesi e, in particolare, l’autunno per scoprire quale sarà l’evoluzione del mercato energetico e, in che modo, i nuovi possibili rincari andranno ad influenzare i costi della ricarica delle auto elettriche.