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a cura di Federico Proverbio

862 Milioni di Euro. Queste sono le cifre dell'impegno che Seat ha perseguito tra 2016 e 2017. L'ambito di investimento è R&D (research and development, ricerca e sviluppo), destinato in parte allo sviluppo delle nuove Ibiza e Arona, in parte al rivoluzionamento dell'offerta tecnologica del brand di Barcellona.

In questi anni la parola d'ordine per il team di ricerca (che vanta, tra l'altro, circa 1300 dipendenti) è stata "future mobility", ovvero la mobilità del futuro, declinata nei suoi tre aspetti principali: design, sicurezza e tecnologia.

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A sintetizzare la visione di Seat, allo Smart City Expo di Barcellona è stata presentata la Leon Cristobal, un prototipo votato a dimostrare come la tecnologia possa spingere l'industria automobilistica verso un futuro nel quale gli incidenti saranno ridotti al minimo.  La Cristobal si è guadagnata la nomea di "angelo custode" grazie alla massiccia presenza di 15 sistemi di sicurezza attivi e passivi. Tra gli elementi di spicco troviamo un etilometro incorporato nel sistema di infotainment che impedisce al conducente di mettersi alla guida se al di sopra del tasso alcolemico massimo consentito. Anche la funzione "Mentor" è stata concepita per "custodire", permette infatti di limitare da remoto con un'app specifica la velocità massima e l'area in cui la vettura può circolare. Non manca la possibilità di rilevare limiti di velocità e cartelli stradali durante la marcia, con conseguente notifica al conducente in caso di infrazione.

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Oltre all'impegno nella concezione di un'automobile più sicura, il team R&D si è concentrato sull'interazione conducente-vettura, ripensandola nel modo più naturale e intuitivo possibile. L'obbiettivo del Technical Center di Martorell è integrare le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, tra cui smartphone e IoT (Internet of Things), nelle soluzioni di infotainment che fanno già parte della line-up Seat.

Prima fra tutte l'idea di aggiungere una versione ad hoc del popolare servizio di identificazione musicale Shazam, ripensato per fornire i titoli delle canzoni trasmesse alla radio senza necessitare dell'intervento del conducente o di un passeggero. In questo modo, a detta del presidente del gruppo Luca de Meo, è possibile liberare dalle distrazioni quasi il 70% di chi ricerca le canzoni ad una velocità pari o superiore a 30 Km/h e dunque presumibilmente durante guida.

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Seguendo il fervente sviluppo dell'infrastruttura IoT (Internet of Things) e dei personal assistant, il Technical center ha optato per l'integrazione del popolare "voice service" basato su cloud Amazon Alexa. Sebbene gli utilizzi possibili siano pressoché sconfinati, nell'ambito automobilistico l'assistente Alexa potrebbe suggerire luoghi di interesse, dare avvisi in tempo reale, trovare il concessionario più vicino o controllare e modificare l'agenda attraverso la richiesta vocale del conducente. Nel caso in cui si utilizzassero dispositivi "smart home", Alexa potrebbe interfacciarsi con essi da remoto, permettendo ad esempio l'apertura automatica del cancello al raggiungimento di una determinata distanza, oppure l'accensione di luci ed elettrodomestici pronti ad accogliere il conducente al suo rientro. 

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L'integrazione avviene anche tra lo smartphone e la vettura, in primo luogo ripensando lo spazio in cui il dispositivo viene collocato. Nasce così il "connectivity box", un vano situato al di sotto del display principale che permette di ricaricare il telefono mediante le due porte USB o la ricarica wireless incorporata nel ripiano, senza rinunciare alla copertura telefonica grazie ad un ripetitore gsm collegato ad un'antenna situata sul tetto della vettura.

Immancabili i servizi di mirroring per smartphone quali Android Auto e Apple Car Play, con l'aggiunta di Mirrorlink, tecnologia che permette l'utilizzo di funzioni e applicazioni non supportate da Android Auto (e dalla controparte Apple) sul display centrale, riproducendo effettivamente lo schermo dello smartphone collegato.

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Perseguendo la filosofia "always connected" il Technical center ha creato "Seat ConnectApp", un servizio che sfrutta la tecnologia Mirrorlink per offrire funzionalità nuove come "Voice Replay", un sintetizzatore vocale capace di leggere ad alta voce qualsiasi contenuto testuale (come messaggi, e-mail, tweet e post di Facebook) e di rispondere utilizzando l'input del conducente. Presenti le "gestures" che permettono di eseguire comandi rapidi mediante il semplice movimento delle dita sul display.

Curiosa la joint venture tra Seat e Saba che ha portato allo sviluppo di "Droppit", un'applicazione sviluppata in collaborazione con il corriere Glovo e il market virtuale Deliberry che promette di consegnare la spesa effettuata direttamente nel bagagliaio del proprietario. Il progetto è mirato a rendere più "seamless" (senza interruzioni) la giornata, lavorativa e non, del conducente, permettendogli di ottimizzare il tempo a disposizione.

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A completare la sinergia conducente-vettura, al MWC è stato presentato il programma Seat Connected Experience 2.0, una finestra sul futuro mirata a far toccar con mano il livello di personalizzazione dell'esperienza utente che le future auto del marchio di Barcellona potranno offrire.