Stellantis e il nuovo motore diesel Euro 7, salverà le endotermiche?

Nonostante la continua corsa verso l'elettrificazione, Stellantis è al lavoro per sviluppare un nuovo propulsore diesel con ciclo di omologazione Euro 7 da integrare a bordo di proposte commerciali e non.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

In questo particolare periodo storico dove assistiamo ad una crescita costante del mercato delle auto elettriche con continue presentazioni di nuovi modelli a batteria, suscita un certo stupore scoprire che Stellantis abbia realizzato un propulsore diesel omologato Euro 7. Costruito presso lo stabilimento di Pratola Serra, Avellino, si tratta di un progetto tecnico decisamente ambizioso che vedrà la luce nel corso dei prossimi 14-15 mesi. Le opportunità riguardanti questo propulsore sono numerose con diversi scenari di utilizzo ma al momento siamo ancora nel campo delle speculazioni, senza alcuna notizia ufficiale e confermata da Stellantis stessa.

Sebbene il diesel sia spesso messo in cattiva luce a causa di una errata comprensione delle emissioni, lo sviluppo di un virtuoso motore con ciclo di omologazione Euro 7 potrebbe prolungare la vita dell’intero comparto “tradizionale”. Il messaggio è quindi chiaro: il diesel può uscire da questa situazione di limbo nella quale si trova da ormai diversi anni e tornare a svolgere un ruolo chiave all’interno delle case costruttrici.

Atteso ufficialmente per il 2023, avrà alcuni punti in comune con le attuali soluzioni in produzione a Pratola Serra; si prevede infatti che sia strettamente imparentato con il recentissimo 2.2 litri, omologato Euro 6d-Final, in dote ad Alfa Romeo su Giulia e Stelvio. Tra le similitudini è probabile trovare alcune caratteristiche di fondo come la presenza di quattro cilindri e la cubatura di 2.2 litri; differenti invece le parti di movimento e gli accessori che dovrebbero ricevere un importante aggiornamento da parte di Stellantis.

Dove sarà adottato? Come anticipato siamo ancora nel campo delle speculazioni ma analizzando la gamma Stellantis possiamo ipotizzare qualche campo di applicazione. È probabile che questo propulsore venga implementato a bordo di alcuni futuri veicoli commerciali come, ad esempio, il più che conosciuto Ducato. Quest’ultimo è attualmente disponibile con il 2.2 Multijet3 nelle declinazioni di potenza da 120, 140, 160 e 180 cavalli; pertanto, è lecito attendere una potenza analoga anche per la nuova versione.

Inoltre, alcune voci di corridoio, suggeriscono che potrebbe giungere anche a bordo di alcune auto del gruppo. Alfa Romeo, con Giulia e Stelvio, potrebbe beneficiare di questo aggiornamento, e un discorso analogo lo si potrebbe applicare anche a Jeep, Peugeot e Maserati. Mentre su Alfa Romeo le possibilità di adesione sono limitate complice un’offerta non particolarmente variegata, su Jeep potrebbe trovare applicazione a bordo di Renegade, su Peugeot con i SUV di medie e grandi dimensioni e su Maserati all’interno di Levante e Ghibli. Il prossimo 1° marzo verrà delineato il nuovo piano industriale di Stellantis ed è probabile che, in occasione dell’appuntamento, possano arrivare ulteriori conferme su quelli che saranno i modelli che beneficeranno di questo propulsore.

Quello di Pratola Serra potrebbe essere dunque un segnale forte che indicherebbe l’intenzione dei costruttori, Stellantis e Volkswagen, di voler continuare con l’endotermico per un periodo di tempo esteso nell’attesa di una più completa conversione all’elettrico.