Stellantis: ok ai B-Suv Fiat e Jeep, ma Alfa Romeo?

Jeep e Fiat sono pronte ad aggiungere alla propria gamma un nuovo modello di B-Suv. Per Alfa Romeo, al momento, ancora nessuna conferma, dopo i numerosi rinvii che hanno coinvolto il debutto di Tonale

Avatar di Tommaso Marcoli

a cura di Tommaso Marcoli

Il gruppo Stellantis sembra puntare forte verso due direzioni: Suv ed elettrico. Realtà che oggi dominano la discussione e il mercato dell'automobile e che inevitabilmente coinvolgono a ogni livello la programmazione industriale. Nell'ultimo periodo, le voci sui prossimi modelli, si sono rincorse e, stando ad alcuni indiscrezioni pubblicate di recente, alcune conferme sembrano ora essere arrivate.

Il gruppo guidato da Carlos Tavares avrebbe approvato l'arrivo di due nuovi B-Suv per Fiat e Jeep: saranno assemblati presso lo stabilimento di Tychy, lo stesso dove attualmente sono costruite la Lancia Ypsilon e la 500. Secondo una prima bozza del programma, il modello Jeep dovrebbe iniziare a essere prodotto a partire da novembre 2022, con la commercializzazione attesa entro i primi mesi del 2023; il modello Fiat, invece, troverà le prime applicazioni in fabbrica partire da aprile 2023.

La strategia prevede in un primo momento la commercializzazione delle varianti a benzina: Jeep e Fiat vedranno i nuovi modelli inizialmente disponibili con una sola motorizzazione; successivamente sarà il turno della variante completamente elettrica mentre per la versione mild hybrid bisognerà aspettare circa un anno. Entrambi i veicoli saranno costruiti sulla base della piattaforma Cmp sviluppata dal gruppo PSA e oggi già utilizzata per Peugeot 208 e Opel Corsa, a esempio.

L'architettura Cmp, però, presenta alcune criticità qualora si volessero sviluppare vetture con trazione integrale. La struttura non è stata progettata per integrare un secondo motore elettrico al retrotreno e un albero di trasmissione che congiunga gli assi; ciò nel caso in cui si decida di adottare anche una soluzione 4X4, richiederebbe una modifica strutturale e un conseguente (e ingente) aumento di costi di sviluppo. Difficile, al momento, supporre l'eventuale arrivo di una versione adatta anche ad affrontare i tratti in fuoristrada. Rimane comunque indubbio che i B-Suv sono pensati per un utilizzo prevalente in città e su asfalto.

E Alfa Romeo? lo storico marchio di Arese sembra invece essere un po' in balia degli eventi. Il debutto di Tonale è stato rimandato e un modello basato sulla piattaforma Cmp, il cui nome dovrebbe essere Brennero, non sembra ancora aver ricevuto la definitiva approvazione. I dubbi riguardano tutti la percezione del marchio: altissima in Italia, più debole in Europa dove comunque Giulia e Stelvio continuano a trovare il gradimento del pubblico, soprattuto nelle versioni quadrifoglio verde. Tuttavia, due modelli, non sono sufficienti a guidare un rilancio atteso da anni.

L'ingresso di Alfa nella galassia Stellantis dovrebbe offrire qualche opportunità in più per una rivalutazione del marchio italiano. L'approvazione del nuovo B-Suv, in teoria, dovrebbe essere solo questioni di tempo, ma la sua produzione richiederà un "sacrificio" in termini di identità: se Brennero sarà prodotta, la sua linea produttiva si sposterà in Polonia, a Tychy, insieme alle cugine Jeep e Fiat.