Stufi di aspettare l'autobus? La soluzione è in un algoritmo

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a cura di Alessandro Crea

Nel prossimo futuro, un semplice algoritmo di controllo messo a punto dalla Pennsylvania State University, in abbinamento al tracciamento GPS potrebbe consentire agli autobus di non arrivare più in ritardo e a voi di non aspettare inutilmente ore alla fermata, per poi vedere arrivare due o più autobus della stessa linea. Il fenomeno, conosciuto col termine inglese di bus bunching è infatti legato all'ottimizzazione dei percorsi, che consentirebbe di evitare i rallentamenti che poi a cascata si riflettono sulla non puntualità del mezzo nel rispettare la tabella di marcia.

Ciò che accade nella realtà infatti è che basta un qualsiasi intoppo imprevisto lungo il percorso affinché si accumuli il primo ritardo. Questo, in un effetto a valanga, andrà poi man mano aumentando, perché alla fermata successiva ci sarà più gente del previsto, con conseguenti code e resse che faranno aumentare la durata della sosta, peggiorando a ogni fermata.

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L'autobus successivo al contrario troverà meno gente, accelerando e alla fine raggiungendo il mezzo partito prima. Una situazione che non consente una buona distribuzione dei passeggeri e che alla lunga spinge anzi a continuare a utilizzare i mezzi privati, scelta come sappiamo poco ecosostenibile e deleteria anche per il traffico.

La soluzione della Pennsylvania State University per evitare il raggruppamento è semplice: l'algoritmo in pratica viene utilizzato per studiare la distribuzione in tempo reale degli autobus lungo le varie linee, grazie al rilevamento GPS e, in base a questo, fornire suggerimenti personalizzati a ogni singolo autista, chiedendo ad esempio a quelli in eccessivo anticipo di rallentare o fermarsi più a lungo a una fermata, ottenendo così una distribuzione più omogenea dei mezzi lungo l'intera rete.

Quello della Pennsylvania State University comunque non è l'unico studio di questo tipo, altrove negli Stati Uniti infatti approcci analoghi sono già utilizzati nel quotidiano per migliorar ei trasporti, come ad esempio a Chicago dove un sistema analogo consente alla centrale di comunicare in maniera più efficiente con i singoli autisti, regolandone l'andamento a seconda del ritardo accumulato o dell'anticipo e segnalando anche eventuali problemi lungo il percorso, come incidenti, code etc. Insomma la tecnologia sembra avere la soluzione, speriamo presto lo scoprano anche nella nostra capitale.