Tesla starebbe finalmente valutando l'integrazione di Apple CarPlay nei suoi veicoli elettrici, mettendo fine a quasi un decennio di resistenza verso il sistema di infotainment più diffuso sul mercato. Una mossa che arriverebbe in un momento particolarmente delicato per il costruttore californiano, alle prese con vendite in calo e una quota di mercato in costante erosione a livello globale.
La decisione, se confermata, rappresenterebbe un cambio di rotta significativo per la casa di Palo Alto. Apple CarPlay, lanciato ormai da quasi dieci anni, è diventato un fattore d'acquisto determinante: recenti indagini di mercato hanno rivelato che quasi la metà dei potenziali acquirenti scarta a priori veicoli privi di questa funzionalità. La stragrande maggioranza dei costruttori automobilistici, dai marchi premium ai generalisti, ha da tempo integrato il sistema nelle proprie gamme.
Tesla ha sempre percorso una strada diversa nella gestione dell'infotainment di bordo. L'amministratore delegato Elon Musk ha più volte dichiarato che l'obiettivo del sistema multimediale delle sue vetture è offrire "il massimo divertimento possibile in automobile", puntando su funzionalità proprietarie che spaziano dai videogiochi utilizzabili durante le sessioni di ricarica a feature più discutibili, come i famigerati effetti sonori flatulenti. Sul fronte streaming musicale, il costruttore ha stretto partnership dirette con Spotify, Tidal e persino Apple Music, bypassando la necessità di CarPlay.
Il contesto industriale spiega gran parte di questa possibile apertura. Tesla sta attraversando una fase critica: le vendite globali registrano contrazioni significative mentre la concorrenza si intensifica su tutti i fronti. I costruttori tradizionali hanno accelerato il lancio di piattaforme elettriche dedicate, e le startup del settore BEV propongono alternative sempre più competitive. Nel frattempo, la gamma Tesla rimane sostanzialmente ferma a due architetture di base, Model 3/Y e Model S/X, con aggiornamenti incrementali che non bastano più a giustificare il posizionamento premium in mercati sempre più affollati.
Vale la pena sottolineare che Tesla non è l'unico costruttore a nutrire riserve verso CarPlay. Rivian continua a rifiutare categoricamente l'integrazione del sistema Apple, sostenendo che un'interfaccia di terze parti comprometterebbe l'esperienza utente proprietaria. Anche Lucid Motors ha impiegato tempo prima di cedere e aggiungere la funzionalità ai suoi EV di fascia alta. Il caso più eclatante resta però quello di General Motors, che ha eliminato CarPlay dalla propria gamma elettrica e potrebbe estendere questa scelta all'intero portafoglio prodotti in futuro.
Se il progetto dovesse concretizzarsi, Tesla si allineerebbe agli standard del settore, offrendo ai proprietari la possibilità di replicare l'interfaccia iOS sui display da 15 e 17 pollici che caratterizzano Model 3, Model Y e le più recenti versioni di Model S e X. Resta da vedere se questa potenziale concessione sarà accompagnata da altri aggiornamenti sostanziali della gamma, attesi da tempo da una base clienti sempre più esigente e da analisti che vedono nell'immobilismo progettuale uno dei principali fattori del rallentamento commerciale.