Il proprietario di una Tesla Model S in California è stato accusato di omicidio stradale in seguito a un incidente che ha coinvolto un’altra auto nella quale sono morte 2 persone; secondo quanto riportato dalla Associated Press nella giornata di ieri, la Tesla avrebbe avuto il sistema Autopilot attivo al momento dello schianto.
E’ la prima volta che chi si trova alla guida di un auto con Autopilot acceso viene accusato di omicidio stradale in seguito a un incidente; la causa è stata aperta nello scorso mese di ottobre ma solo oggi sono stati resi noti i dettagli. Gli eventi sono avvenuti nella periferia di Los Angeles nel mese di dicembre 2019, quando la Model S di Kevin George Aziz Riad ha lasciato l’autostrada, saltato un semaforo rosso e si è schiantata in una Honda Civic, uccidendo 2 occupanti. In seguito all’incidente, le famiglie dei deceduti hanno fatto causa sia a Tesla, sia al guidatore coinvolto.
Quest’ultimo per il momento è stato rilasciato su cauzione, e l’udienza preliminare è fissata per il 23 febbraio; al momento l’accusa non ha ancora citato l’Autopilot come una delle cause dell’incidente, ma la NHTSA ha già confermato che la funzione era correttamente attiva al momento dell’impatto.
Come spesso accade in questi casi, Tesla non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda: purtroppo non è la prima volta che una delle tecnologie di guida automatizzata di Tesla causa un incidente mortale, e ancora una volta ci si ritrova a discutere se davvero i nomi scelti da Tesla per queste tecnologie – Autopilot e Full Self-Driving – siano adatti a descriverne le capacità senza creare false aspettative. Da lungo tempo la NHTSA americana sta tenendo d’occhio Tesla, e ad oggi è in corso un’indagine che comprende più di una dozzina di incidenti gravi in cui le tecnologie di Tesla avrebbero giocato un ruolo chiave.
Questa causa potrebbe creare un precedente molto pericoloso per Tesla, che di recente ha anche deciso di aumentare il prezzo della feature Full Self-Driving, portando la cifra a 12.000 $.