Tesla, la guida autonoma va al CES

Il primo tunnel anti-traffico ideato da Elon Musk non risolve il problema, registrando un ingorgo anche sottoterra.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Quando nel 2016 Musk, su Twitter, scriveva che avrebbe costruito una talpa meccanica per porre fine al problema del traffico, evidentemente non scherzava. In occasione del CES 2022 di Las Vegas, tenutosi la scorsa settimana, il visionario imprenditore ha svelato la prima creazione ideata con la società The Boring Company, in grado di promettere ai suoi clienti di evitare il traffico percorrendo rapidamente tunnel sotterranei rigorosamente sulle Tesla. Una sorta di strada veloce e sicura “privata” o limitata solo ad alcuni veicoli.

Conosciuto con il nome di Las Vegas Convention Center Loop, uno dei primi tunnel scavati e terminati è stato ufficialmente reso disponibile proprio al CES. I video in rete pubblicati sono stati numerosi e mostrano come le auto a batteria di Tesla siano in grado di sfrecciare all’interno di un tunnel stretto, ampiamente illuminato e a senso unico. Ma tra le numerose clip, quella che ha suscitato più clamore è stata sicuramente quella che proponiamo in calce all’articolo, ossia una che ritrae il primo ingorgo sotterraneo, esattamente quello che il servizio vuole evitare. 2,7 km di lunghezza e già un ingorgo: è possibile fare la fila anche sottoterra.

Visto il risultato, si ritiene quindi che questi tunnel anti-traffico non rappresentino la sua innovazione più azzeccata. Se da un lato ci sono i primi ingorghi, dall’altro sono state sollevate numerose perplessità sui sistemi di sicurezza presenti in questo piccolo tratto di strada. In una nota, The Boring Company sottolinea che sono presenti (come in tutti i tunnel) uscite d’emergenza, sistemi anti-incendio e potenti sistemi di ventilazione. Inoltre, sempre sul sito ufficiale, la società precisa che in caso di terremoti il tunnel potrebbe risultare un luogo sufficientemente sicuro.

Il tunnel, lungo pochi chilometri, è solo la prima parte di una più fitta rete di 47 chilometri, dotata di una cinquantina di stazioni di ingresso, operativa entro i prossimi tre anni nella città del Nevada. Il tunnel di The Boring Company è solo un timido assaggio di quello che potrebbe diventare la mobilità del futuro nelle smart city.