Determinare l’anno di produzione di un’auto può rivelarsi estremamente complicato, in quanto non è sempre possibile conoscere o scoprire la data di costruzione del singolo componente. Una vettura può essere immatricolata nel 2021 ma avere componenti di diversi anni prima, dalle gomme alle batterie. Mentre per le gomme è sempre indicato sulla spalla il DOT, ovvero la data di produzione, per le batterie non è così facile scoprire la vera data di nascita salvo indicazioni precise da parte del produttore.
Un chiaro esempio è dato da Tesla con alcuni esemplari di Model 3, prodotti nel 2021 ma equipaggiati con batterie del 2017. Venduti come “veicoli dimostrativi”, utilizzano una batteria datata con un’autonomia ridotta del 12% secondo quanto dichiarato dal ciclo EPA; la percorrenza massima passa quindi dagli attuali 567 km a circa 500 km.
Il motivo per cui Tesla abbia deciso di utilizzare batterie datate non è ancora chiaro e purtroppo, complice l’assenza di un vero organo di stampa, non è possibile conoscere la natura della strategia. Come riportato da Jalopnik che ha coperto la notizia per primo, non è chiaro come funzionerà la garanzia. Tesla, come sappiamo, offre una garanzia di 8 anni o 160mila km (192mila km su Model 3 Long Range e Performance) a seconda dell'eventualità che si verifica per prima, con almeno il 70% di conservazione della capacità della batteria oltre il periodo di garanzia.
I “veicoli dimostrativi” al momento in vendita sono stati avvistati esclusivamente in America e più in particolare ad Austin, Honolulu, Portland, Los Angeles e Miami. La maggior parte di essi ha una percorrenza limitata di poco più di 1.000 km. Le domande a riguardo, come accennato, sono numerose e il produttore potrebbe aver installato batterie datate in un’ottica di economia circolare o più semplicemente a causa di problemi legati alla produzione stessa delle batterie. Non sono stati avvistati esemplari in Europa al momento.
