Tesla Model 3: richiamo da 24.000 auto, stavolta senza OTA

Tesla ha avviato una campagna di richiamo che coinvolge 24.000 esemplari di Model 3 e una cintura di sicurezza riassemblata male.

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a cura di Francesco Daghini

Tesla ha da poco avviato una nuova campagna di richiamo che coinvolgerà oltre 24.000 esemplari di Tesla Model 3 prodotti tra il 2017 e il 2022, e stavolta non si tratta di uno di quei richiami moderni per i quali basta un aggiornamento software, stavolta sarà necessario che ogni singola auto venga esaminata in un'officina autorizzata Tesla. Il problema da risolvere è potenzialmente molto pericoloso, anche se per il momento non ci sono notizie in merito a incidenti o feriti a causa di questo difetto: uno dei punti di ancoraggio delle cinture di sicurezza potrebbe essere stato fissato nel modo sbagliato, andando a limitare il corretto funzionamento delle cinture - inutile dire che questo richiamo è salito in altissimo nella lista delle priorità di Tesla.

In un comunicato ufficiale, Tesla afferma che il problema su questi 24.064 esemplari di Model 3 sarebbero nati in seguito a interventi di manutenzione, e non a causa di un assemblaggio frettoloso: per eseguire alcuni interventi di manutenzione sulla Model 3 è infatti necessario smontare la fila di sedili posteriori, e nel processo si rimuove anche il bullone che in un colpo solo fa da punto di ancoraggio per la cintura di sinistra e quella centrale. Il timore di Tesla è che il riassemblaggio di questo bullone non sia stato eseguito correttamente e vuole quindi controllarne lo stato di salute.

L'azienda si sarebbe "accorta" del problema in seguito a un numero anomalo di segnalazioni ricevute non solo dai clienti, ma dagli stessi meccanici che lavorano nelle officine Tesla: è possibile infatti notare il problema anche con l'auto completamente montata, perché la cintura di sinistra risulta allentata e resta molle quando la si tira.

Tra il 15 agosto e il 30 settembre scorsi, Tesla ha trovato 105 auto su cui il riassemblaggio non era stato eseguito correttamente, e nel mese di ottobre ha deciso quindi di annunciare il richiamo nonostante non abbia trovato ulteriori esempi di questo problema; per evitare che spiacevoli episodi simili si ripetano, Tesla ha anche individuato quali sono state le officine autorizzate a riassemblare scorrettamente questo componente cruciale per la sicurezza in auto e ne ha approfittato per fare a tutti un bel corso di aggiornamento.

Tesla, infine, si è detta pronta a rimborsare i suoi clienti di eventuali spese sostenute per risolvere il problema autonomamente in passato - cioè visitato un'officina che non sia di quelle della rete ufficiale Tesla.