Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Un autoarticolato da 30 tonnellate lanciato a velocità autostradale ha bisogno di oltre 100 metri di spazio per fermarsi, in caso di emergenza. Difficile pensare che anche il più bravo degli autisti possa tenere la situazione sotto controllo senza l'ausilio delle ultime tecnologie, come ad esempio il LIDAR (Light Detection and Ranging). La statunitense Velodyne sta lavorando proprio su questo fronte con i principali produttori di autoarticolati.

Di fatto le auto di nuova generazione montano già videocamere, radar o laser radar (LIDAR) per monitorare l'ambiente circostante e prevedere eventuali collisioni facendo intervenire i sistemi di frenata di emergenza. Il problema è che con grandi mezzi da decine di tonnellate l'analisi predittiva ha bisogno di giocare d'anticipo perché non si può intervenire sulle leggi della fisica.

"Stiamo collaborando con un significativo numero di aziende", ha confermato Andrew Nelson, manager di Velodyne Lidar, a Digital Trends. "Ci sono applicazioni importanti per i grandi TIR (Class-A trucking) che si tratti di modelli a guida autonoma o a controllo umano. Anche la migliore vista o videocamera possono vendere solo una zona specifica, mentre la nostra tecnologia può vedere a 360° virtualmente per tutto il tempo fino a una distanza di circa 300 metri".

La tecnologia LIDAR di Velodyne si affida a laser infrarossi che funzionano in ogni condizione: di notte, con bassa luminosità, sotto la pioggia e con la nebbia. Insomma, è uno strumento ideale per misurare distanze, dimensioni e velocità.

"Dato che si usano dati fisici di distanza, non dobbiamo fare deduzioni dalle luci dei freni o dai veicoli di fronte", ha aggiunto Nelson, sottolineando le potenzialità di riflessione del laser. "Possiamo rilevare quando un'auto in testa ad altre quattro sta rallentando, e possiamo attivare i freni prima di quelle che ci precedono. Quini il LIDAR mitiga l'esigenza delle distanze di cui ha bisogno un TIR, una delle principali ragioni degli incidenti".

LIDAR

Un modello LIDAR

Un altro aspetto importante è quello di poter misurare in anticipo l'altezza dei ponti o sottopassi a circa 250 metri di distanza. "Avremo anche sensori per l'angolo cieco alto e basso sul paraurti. Altri che possono guardare per 200 metri e rilevare un veicolo a 140 metri. Ne abbiamo uno che si può fissare in alto e aumentare queste distanze rispettivamente a 300 e 250 metri", ha sottolineato Nelson.

Il problema, al solito, è quello dei costi e infatti Velodyne sta cercando di sviluppare le nuove linee in tal senso. "Alcuni LIDAR da 16 canali sono disponibili per 4000 dollari. Siamo in grado di abbassarne i costi e produrne di più". Insomma, la prospettiva è che con la crescita della domanda si possa rendere questi optional più accessibili.