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a cura di Dario D'Elia

Torino potrebbe essere una delle prime città a disporre di "corridoi" metropolitani per i test di auto a guida autonoma. Ieri l'assessora all'innovazione Paola Pisano in sede di presentazione del progetto "Torino City Lab" ha spiegato che è stato "individuato un percorso di massima" già vagliato dagli uffici viabilità, trasporti e polizia municipale. I "corridoi" si snoderebbero per i quartieri Mirafiori Sud, Santa Rita, San Salvario, San Donato e Centro, dando vita a una sorta di percorso capace di collegare la Città della Salute e le stazioni ferroviarie.

"Ora dobbiamo allegare ad una delibera il tracciato, che dovrà essere poi validato dal Ministero delle Infrastrutture e dalle case costruttrici che porteranno qui a Torino le auto a guida autonoma", ha aggiunto Pisano, ricordando che l'obiettivo temporale è settembre.

torino

Il protocollo di intesa è stato siglato tra la Città di Torino e 14 partner, fra cui Fiat Chrysler, il centro Global Propulsion Systems di General Motors, Italdesign, Fev Italia, Anfia e Unione industriale, il Politecnico di Torino e l'Università degli Studi, la Fondazione Torino Wireless e 5T, Tim, Open Fiber e Unipol. Da ricordare che proprio Fiat Chrysler è concentrata su questo segmento in collaborazione con Google e Waymo.

L'obiettivo in questo caso è sperimentare in condizioni reali veicoli a guida autonoma di livello 3. Ovvero capaci di gestire ogni funzione di guida e richiedere l'intervento umano solo in caso di necessità. Si tratta di una frontiera tecnologica già raggiunta da alcuni produttori di fascia alta - come ad esempio Mercedes con la Classe S 2018 - ma che ci si aspetta possa affermarsi più diffusamente a partire dal 2020. Ad ogni modo per il futuro è previsto anche il test per il livello 4.

Waymo Minivan
La Minivan Waymo-FCA

"Nel progetto confluiscono le competenze di un territorio che vuole accogliere questa sfida importante", ha ricordato la sindaca Chiara Appendino. "Con l'obiettivo di sostenere una nuova filiera dell'automotive, per valorizzare il know-how presente e indirizzarlo verso le soluzioni più innovative".

Il Direttore Gianmarco Giorda di Anfia, l'associazione delle imprese della filiera automotive italiana, ha ricordato che questa iniziativa è possibile solo grazie alla recente firma al decreto ministeriale "Smart Road".

"Il nostro Paese era uno pochi in Europa in cui non era possibile testare questo tipo di tecnologie. Per noi è importante individuare e supportare lo sviluppo di opportunità industriali e tecnologiche come questa, che consentano alle imprese di fare innovazione. Siamo, come comparto, il primo investitore privato in Ricerca e Sviluppo e finalmente le imprese potranno sperimentare in Italia le nuove tecnologie di guida autonoma e connessa", ha spiegato Giorda.


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