Toyota, chi guida una ibrida fa meno incidenti

Toyota WeHybrid ha permesso alla Casa di scoprire dati interessanti: chi guida una full hybrid fa il 20% in meno di incidenti.

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a cura di Francesco Daghini

La casa giapponese Toyota è quella che può vantare il maggior numero di veicoli ibridi in circolazione, avendo introdotto sul mercato sistemi di alimentazione full hybrid sin dal lontano 1997 con la prima generazione di Toyota Prius con motore a benzina supportato da un sistema elettrico; grazie alla raccolta dei dati in forma anonima tramite le sue auto, Toyota ha di recente affermato che in media le auto ibride fanno meno incidenti, con una differenza che può raggiungere anche il 20%.

In occasione degli Electric Days 2022 Luigi Ksawerry Lucà, AD di Toyota Motor Italia, ha parlato del funzionamento della piattaforma WeHybrid, un sistema che utilizza i dati raccolti dai sensori dell’auto per analizzare lo stile di guida, premiando i più virtuosi con vari bonus di natura economica, come uno sconto sull’assicurazione. E’ stato proprio grazie a WeHybrid che Toyota ha notato questa differenza tra chi guida un’auto ibrida e chi non lo fa: secondo i dati raccolti i guidatori coinvolti nel programma WeHybrid Insurance sarebbero tra i più attenti alla guida, facendo registrare un -20% di incidenti rispetto alla media.

I motivi sono diversi, senza dubbio legati agli incentivi che Toyota stessa offre ai suoi guidatori più virtuosi, ma anche legati a un aspetto ecologico: chi acquista un’auto full hybrid lo fa anche per risparmiare carburante e muoversi in modo più pulito, e in questo caso lo stile di guida gioca un doppio ruolo – andare piano significa consumare meno benzina e al contempo riduce drasticamente il rischio di incidente stradale.

Inoltre, guidare l’auto in questo modo si traduce in un ulteriore risparmio, quello sulla manutenzione dell’auto: secondo i dati di Toyota, guidare un’auto full hybrid impegnandosi a utilizzare quanto più possibile la parte elettrica comporta un 15% in meno di costi di manutenzione, perché la parte elettrica del motore si usura molto meno rispetto a quella termica.