Toyota richiama 625mila Prius ibride per problemi di software: è un incubo!

Anche Toyota, dopo Land Rover e Ford, richiama veicoli per problemi software. Si parla di 625mila Prius ibride, di cui 160mila vendute in Europa.

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a cura di Dario D'Elia

Il software ha messo nei guai anche Toyota: pochi giorni fa ha attivato un programma di richiamo per 625mila Prius ibride a causa di un bug che spegneva il motore senza preavviso. Basterà un aggiornamento da effettuarsi presso le officine autorizzate, ma lo scenario diventa sempre più preoccupante e fastidioso per la clientela.

"Nei veicoli coinvolti gli attuali parametri del software dedicato all'unità di controllo motore e quella ibrida possono causare stress termici in alcuni transistor, potenzialmente danneggiandoli", si legge nella nota Toyota. "Se succede questo, più luci di avvertimento si accenderanno e il veicolo potrebbe entrare in modalità sicurezza. In rare circostanze il sistema ibrido potrebbe spegnersi mentre il veicolo è in movimento, causando un calo di potenza e il successivo stop".

2014 toyota prius
Toyota Prius 2014

Nello specifico si parla di Prius vendute tra il 2012 e il 2014, di cui 160mila in Europa - l'Italia al momento non sembra essere coinvolta. Un'altra tegola per l'azienda giapponese: l'anno scorso è stata costretta a richiamare la metà delle Prius ibride di terza generazione per un problema software legato al motore. Mentre nel giugno 2013 il richiamo ha riguardato un problema al recupero energetico di frenata.

Nelle ultime due settimane sia Jaguar Land Rover che Ford hanno avuto problemi analoghi. C'è in atto un richiamo per 65mila Range Rover afflitte dall'apertura incontrollata delle serrature e 433mila Focus, C-MAX, ed Escape che non si spengono neanche girando la chiave. Sotto accusa i software impiegati che ormai elettronicamente gestiscono funzioni di ogni tipo a bordo.

Ora, nell'elettronica di consumo è più facile. I produttori segnalano ai clienti eventuali problemi e poi via Internet si procede con gli aggiornamenti dei firmware. In alcuni casi l'operazione avviene in automatico e il consumatore non se ne rende neanche conto.

Con le auto però non si può prescindere dai meccanici specializzati che sono gli unici a disporre di apparecchiature capaci di dialogare con le centraline. La prospettiva è che domani il consumatore possa fare da solo, ma i rischi sicurezza aumenterebbero. Bisognerebbe avere la certezza che gli aggiornamenti vadano sempre a buon fine e che nessun hacker possa approfittarne.