Uber Black legittimato a lavorare, taxisti imbufaliti

Il Tribunale ha definitivamente revocato l'ordinanza di blocco del servizio Uber Black. I taxisti continuano a sostenere che il servizio è abusivo.

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a cura di Dario D'Elia

Un altro schiaffo ai tassisti: il tribunale di Roma ha accolto il ricorso di Uber e revocato oggi l'ordinanza di blocco del 7 aprile che avrebbe dovuto sospendere ogni attività nazionale del servizio Black. In verità il 14 aprile il Tribunale aveva già accolto una prima sospensiva in attesa del giudizio finale arrivato oggi.

uberBLACK

Insomma, Uber Black - il servizio di noleggio con autista NCC - potrà nuovamente operare liberamente, mentre rimangono vietati Uber Pop e Uber X.

Ma com'è possibile questo passo indietro? Semplicemente il Tribunale di Roma si è basato sull'ultima decisione del Parlamento che ha sospeso fino al 31 dicembre alcune norme che disciplinano il settore taxi e noleggio con conducente in attesa della nuova legge per il riordino del settore.

"La politica e i veri poteri forti hanno avuto la meglio", ha commentato il portavoce nazionale di Federtaxi, Federico Rolando. "Il Tribunale ha ritenuto di non poter non tenere in considerazione l'emendamento Lanzillotta approvato nel corso di questa causa che è andato ad incidere sul principio di territorialità e sull'obbligo di rientro a rimessa a carico degli NCC. Pertanto, grazie al nostro Parlamento e agli impegni assunti e non rispettati dal Governo, un servizio completamente abusivo (come Uber Black) potrà continuare ad operare in Italia".

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"Non abbiamo parole per descrivere il nostro sconcerto per un Governo, un Parlamento, una Autorità a tutela della concorrenza ed una destinata a regolare proprio i trasporti, che hanno fatto di tutto per 'salvare' una multinazionale aspirante monopolista che vuole sottrarre il lavoro a cittadini italiani, impedendo alla magistratura di proseguire nella propria lotta all'abusivismo. Noi possiamo solo ribadire che continueremo a lottare per il nostro lavoro contro ogni forma di abusivismo e in tutte le sedi fino a quando non debelleremo questa piaga che si chiama: abusivismo".

A questo punto la speranza è che il parlamento agisca e approvi una nuova legge che sblocchi il settore da questo empasse.

"Siamo davvero felici di poter annunciare a tutte le persone e agli oltre mille autisti partner di Uber che potranno continuare ad utilizzare la nostra applicazione in Italia", si legge nella nota di Uber. "Ora più che mai è forte l'esigenza di aggiornare la normativa datata ancora in vigore, così da consentire alle nuove tecnologie di migliorare la vita dei cittadini e la mobilità delle città".


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