Uber scappa dalla Cina, vende alla rivale che piace a Apple

Con un'operazione da circa 35 miliardi di dollari Uber China dovrebbe fondersi con il leader del mercato locale dei trasporti tra privati Didi Chuxing.

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a cura di Manolo De Agostini

Uber Technologies sarebbe sul punto di fondere la propria divisione cinese con l'azienda locale Didi Chuxing. Le due sono attive nel mondo dei trasporti tra privati e Didi Chuxing è leader in Cina, tanto da aver attirato un investimento per circa un miliardo da Apple.

Stando a quanto riportato da Bloomberg l'operazione potrebbe valere 35 miliardi di dollari, con gli investitori di Uber China (Uber, Baidu e altri) che possideranno una quota del 20% della nuova azienda combinata. Didi Chuxing sarebbe pronta invece a operare un investimento in Uber di 1 miliardo sulla base di una valutazione a 68 miliardi.

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Secondo una nota ottenuta da Bloomberg scritta dal CEO di Uber Travis Kalanick, "Uber e Didi Chuxing stanno investendo miliardi di dollari in Cina ed entrambe le aziende non hanno ancora raccolto un utile. Arrivare al profitto è l'unico modo per costruire un business sostenibile che serva al meglio i guidatori, le persone e le città cinesi sul lungo termine".

Fonti vicine all'azienda riportano che Uber avrebbe perso oltre 2 miliardi in Cina. La nuova mossa le permetterebbe di uscire di scena dal paese orientale, ma solo in parte, con l'obiettivo di rientrare delle perdite accumulate e probabilmente prepararsi al meglio all'IPO (offerta pubblica iniziale) per la quotazione in borsa.

Nel frattempo il The Financial Times riporta che l'azienda vorrebbe slegarsi da Google per l'uso delle mappe. Uber starebbe pianificando un investimento da circa mezzo miliardo di dollari in tal senso. L'uso di mappe più dettagliate potrebbe conferire a Uber la possibilità di offrire un servizio più preciso.

L'azienda, per esempio, potrebbe registrare l'andamento del traffico, la posizione delle porte degli edifici o altri potenziali punti di raccolta delle persone. L'uso di mappe proprietarie sarebbe inoltre propedeutico a un futuro impiego di automobili autonome. A guidare lo sviluppo delle mappe sarà Brian McClendon, ex ingegnere di Google che in passato si è occupato di Maps e Google Earth.

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