Usa la sua Tesla Model 3 per minare 800$ di Bitcoin al mese

La storia ci arriva da Youtube, dove l'utente Siraj Raval ci racconta come ha trasformato la sua Model 3 in una rig per minare Bitcoin.

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a cura di Francesco Daghini

Non è il primo che ci riesce, ma è uno dei pochi ad aver svelato le cifre guadagnate grazie alla sua operazione: minare Bitcoin e altre cryptovalute utilizzando la propria Tesla si può, ed è già stato fatto con successo. Questa frase probabilmente non avrebbe avuto senso quasi per nessuno di noi se fosse stata pronunciata appena 10 anni fa, ma oggi anche le auto si possono trasformare in utili strumenti per arrotondare e procurarsi qualche crypto.

La storia di oggi vede protagonista una Tesla Model 3 di un ragazzo statunitense chiamato Siraj Raval, che ha pubblicato su Youtube il racconto di come è riuscito a minare Bitcoin ed Ether grazie a una piccola mining rig installata nel frunk della sua auto; pensate che nel periodo di massimo valore delle due monete, Siraj era in grado di guadagnare ben 800 dollari al mese grazie al costante lavoro della sua auto. C’è un segreto però: Siraj ha acquistato la Tesla Model 3 in questione in un momento molto fortunato, quando Tesla ancora offriva ricariche gratuite a vita, il che significa che tutta l’energia elettrica utilizzata da Siraj non gli costerà nemmeno un dollaro.

Ovviamente per darsi a questa operazione è necessario entrare nel sistema operativo dell’auto e prenderne totale controllo, dopodiché sarà possibile collegare all’auto ciò che si vuole utilizzare per minare: nel caso di Siraj si tratta di un cluster di 5 GPU, posizionato nel frunk dell’auto (il piccolo bagagliaio posto sotto al cofano anteriore), che si occupa di eseguire tutti i calcoli necessari al processo di mining.

Inutile sottolineare come tutta questa operazione invalidi la garanzia del costruttore, ma secondo Siraj al momento in cui l’operazione era stata messa in pratica il gioco valeva la candela, visto i prezzi altissimi del mercato delle crypto. Come giustamente qualcun altro fa notare, resta da verificare quanto questa operazione possa incidere sulla durata delle batterie dell’auto, che come ben sappiamo sono la componente più costosa di tutta l’auto.