Volkswagen, Diess ai saluti: fallimento di ID.3 e software

Herbert Diess non è più il CEO di Volkswagen: i motivi della decisione sono diversi, tutti legati alla transizione elettrica.

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a cura di Francesco Daghini

Herbert Diess non è più il CEO del Gruppo Volkswagen, sostituito da Oliver Blume, che manterrà anche l'attuale carica di CEO di Porsche. In poche ore la notizia ha fatto il giro del mondo, considerato anche il cambiamento a livello di immagine che Diess stava operando negli ultimi mesi: sempre più esposto sul tema della mobilità elettrica, sembrava che Diess stesse prendendo lezioni da Elon Musk su come essere un CEO più moderno e accattivante.

Perché allora cambiare CEO proprio ora, in un momento di profondo cambiamento? I motivi sono diversi, proviamo a capirli insieme: innanzitutto sembra esserci stato l'ennesimo screzio tra il consiglio di amministrazione e il CEO a causa dei rallentamenti sullo sviluppo della nuova piattaforma software di Volkswagen (nome in codice progetto 'Artemis'), dal quale il consiglio si aspetta progressi più rapidi. La divisione informatica di Volkswagen, Cariad, avrebbe dovuto risolvere i problemi del software in 3 settimane, ma il risultato non è stato ancora raggiunto.

I dati di vendita, in particolare quelli di Volkswagen ID.3, sono stati un ulteriore chiodo nella bara: è vero che Volkswagen ha registrato un +27% sulle vendite di auto elettriche nel primo semestre, ma è anche vero che tutto questo successo è dovuto al mercato cinese, sul quale si registra un +241% rispetto al 2021. In Europa le elettriche di Volkswagen hanno venduto troppo poco, appena 128.000 unità (+0,6%) con un fallimento totale che è rappresentato da ID.3, il modello che apre la gamma elettrica di Volkswagen. Nonostante il prezzo sensibilmente più alto, ID.4 e ID.5 hanno venduto nettamente di più di ID.3 (quest'ultima ha venduto 26.000 unità, il SUV più del doppio), che supera di appena 1300 unità i dati di vendita di Audi e-tron, un modello elettrico da 86.000 euro. Insomma, qualcosa è andato storto nella progettazione della gamma ID, e Diess ne ha pagato le conseguenze.

L'arrivo di Oliver Blume come CEO di Volkswagen porterà cambiamenti, ma la strategia non potrà cambiare in modo radicale: il passaggio alla mobilità elettrica è irreversibile e Volkswagen dovrà investire se vuole esserne protagonista, ma in passato Blume si è espresso più volte a favore dei carburanti sintetici e di altri metodi per ridurre le emissioni di CO2 nell'ambiente - sarà interessante vedere in che direzione si muoverà il colosso tedesco dell'automotive.