Yamaha, la svolta green anticipata al 2035

Yamaha anticipa al 2035 l'anno in cui punta a diventare neutrale dalla CO2, grazie a energia alternativa e sistemi più efficienti.

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a cura di Francesco Daghini

I governi di tutto il mondo si stanno impegnando, almeno sulla carta, a ridurre le emissioni di CO2 in tutti gli ambiti dell'industria, e lo stesso stanno facendo le case produttrici: in questo ambito Yamaha ha appena annunciato un'importante decisione, anticipando la deadline per il raggiungimento della neutralità dalla CO2 dal 2050 al 2035, con l'obiettivo di ridurre del 92% le emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2010.

Con l'avvento delle normative Euro 5 diversi modelli presenti sul catalogo dei 'Big 4' delle moto, Honda, Yamaha, Kawasaki e Suzuki dovranno subire drastiche modifiche o essere totalmente discontinuati; potrebbero essere ben 20 i modelli a fare questa fine, ma Yamaha ha già deciso di cambiare rotta adottando fin da subito metodi di produzione più puliti ed ecologici.

Per raggiungere l'obiettivo della neutralità dalla CO2 entro il 2035, Yamaha metterà in piedi nuovi sistemi di risparmio energetico nelle sue fabbriche, e si doterà di sistemi di alimentazione in grado di utilizzare energia rinnovabile e alternativa ai combustibili fossili.

In Giappone, così come nel resto delle fabbriche sparse per il mondo, Yamaha punta a migliorare la sua efficienza energetica rimuovendo i protocolli che ad oggi rendono fissi i consumi di energia elettrica, adottando invece sistemi di spegnimento automatico al fine di ridurre al massimo le emissioni di CO2.

L'energia utilizzata, inoltre, proverrà da fonti rinnovabili: lo stabilimento di Iwata utilizzerà corrente elettrica proveniente da centrali idroelettriche a zero emissioni, mentre negli altri stabilimenti si opterà per altre soluzioni come i pannelli solari, riscaldamento elettrico e a un di aria condizionata 'steam-free'. entro il 2030.

Il piano 'green' di Yamaha dovrà poi completarsi con l'immissione sul mercato di modelli elettrici a zero emissioni; in questo senso Yamaha fa già parte del consorzio che sta lavorando a un tipo di batteria intercambiabile tra i vari produttori, così da facilitarne la diffusione e raggiungere più facilmente la neutralità da CO2.