AICA e Federprivacy insieme per il Privacy Officer

Siglato un accordo quadro tra le due Associazioni per l’acquisizione degli skill giuridici e informatici dei Professionisti della Data Protection

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a cura di Giuseppe Saccardi

 E’ atteso per il mese di maggio lo sprint finale per l’approvazione del nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati, che potrà produrre un fabbisogno sul mercato stimato tra i 25.000 ed i 70.000 privacy officer. Anche se sul fronte del lavoro si tratta di una buona notizia, per poter approfittare delle nuove opportunità della data protection non basterà avere le sole conoscenze della normativa privacy, ma sarà necessario possedere competenze sia giuridiche che informatiche.

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Il Privacy Officer, figura nata negli USA e già diffusa in 15 nazioni dell’Unione Europea, ha il compito di presidiare le modalità di trattamento, conservazione e gestione dei dati personali e delle informazioni evitando all’azienda multe e risarcimenti per trattamento illegale di dati personali o effettuati senza la necessaria diligenza.

L’accordo quadro firmato tra le associazioni AICA e Federprivacy diventa quindi strategico nell'ottica di garantire il possesso delle conoscenze e competenze opportune per l'attività di Privacy Officer.

AICA è in Italia garante del programma di certificazione europeo ECDL, specializzata nel settore dell’Information & Communication Technology (ICT); Federprivacy è invece iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico per rappresentare in Italia i Privacy Officer, promuovendo la certificazione professionale di questi professionisti presso il TÜV Examination Institute, come ente indipendente di terza parte.

Il progetto congiunto delle due Associazioni, prevede la promozione di sistemi per l’acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze necessarie per le attività di sicurezza e privacy in ambito ICT, con riconoscimento da parte di Federprivacy di crediti formativi ai sensi della Legge 4/2013 per i professionisti membri, ed una serie di attività atte a realizzare e diffondere la cultura della privacy nel contesto nazionale.

A livello professionale, si concentrerà invece sullo sviluppo di azioni adeguate per favorire l’acquisizione delle competenze richieste sia dalle leggi nazionali ed europee, che dallo stesso mercato delle professioni.

Ma se è vero che sarà il nuovo regolamento europeo ad obbligare pubbliche amministrazioni ed imprese a dotarsi di un Privacy Officer, il quadro che traccia il presidente di Federprivacy Nicola Bernardi è a più ampio spettro.

"Dato che la maggioranza dei flussi di dati circola ormai attraverso Pc, social network e siti web, tablet, smartphone, ed altri device mobili, è fondamentale che gli addetti ai lavori abbiano dimestichezza con gli strumenti informatici comuni dell’era digitale. Per questo, la sinergia con  AICA sarà un importante veicolo di scambio ed arricchimento scientifico trai membri delle due associazioni. Per quanto ci riguarda, non possiamo concepire un Privacy Officer burocrate con competenze esclusivamente giuridiche, ma sono fondamentali anche gli skill informatici", ha dichiarato Bernardi.