Always-on, servizi cloud e sicurezza su Cloud&Business 57

Lo stato dell’arte su come essere always-on, evolvere, garantire sicurezza con il Cloud nella vision Veeam, Fujitsu, NetApp, BT, CIE, HPE, BCloud, Sophos e F5

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a cura di Giuseppe Saccardi

Il disaster recovery è il servizio interno od esterno che maggiormente richiedono le aziende e a cui il Cloud sta rispondendo. Il  problema è che, ha osservato Veeam, il 63 per cento delle aziende italiane non ha un secondo data center. 

Se il disaster recovery è il tema più caldo del momento, complice è anche anche l’evoluzione delle normative e il fatto che sia bassa la percentuale delle aziende che hanno sviluppato una architettura di disaster recovery.

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Cloud & Business 57

Sviluppare in proprio soluzioni di questo tipo però richiede competenze e una preparazione adeguata e per questo i fornitori hanno sviluppato programmi  con abbinato momenti di certificazione sulle soluzioni in modo da garantire la preparazione del proprio partenr e la qualità dei progetti sviluppati.

I numeri dell’interesse per soluzioni in Cloud parlano da soli. Le previsioni di Gartner indicano che più del 50% dei piani di disaster recovery utilizzeranno servizi cloud entro il 2018, mentre una ricerca di 451 Research evidenzia che la spesa relativa al public storage raddoppierà in due anni considerato che gli storage on-premise caleranno, mentre ci sarà il bisogno di un robusto DRaaS basato sul cloud.

Quello della business continuity è in ogni caso un campo in cui c’è molto ancora da fare. Secondo la comunità dei partner di Veeam, meno di un quarto dei clienti finali ha una strategia per quanto riguarda la protezione dei dati sul cloud. La maggior parte di questi clienti ha qualche carico di lavoro mission-critical all’interno del cloud (23%) o sta testando un nuovo carico di lavoro nel cloud (22%), ma occorre che queste misure vengano applicate veramente per goderne i benefici.

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Servizi Cloud per una mobilty a basso TCO

Le spese telefoniche quando si è in viaggio e all’estero sono un punto critico per il TCO. Le aziende multinazionali che operano nell'ambito di piani tariffari diversi possono però aspettarsi notevoli riduzioni del TCO per i dispositivi mobile dei propri dipendenti. Questo grazie a un accordo tra Fujitsu e Tangoe che aggiunge ai servizi mobile controllati di Fujitsu (Fujitsu Managed Mobile services) un’ampia gamma di possibilità di gestione delle spese di telecomunicazione.

Si ha anche la possibilità di accedere alla piattaforma di tecnologie e servizi Matrix di Tangoe. Questa gestisce l’approvigionamento dei dispositivi, supporta esigenze di localizzazione multi-lingua e multi-valuta, e può processare fatture provenienti da più di 190 paesi.  

I servizi di Telecom Expense Management sono stati recentemente aggiunti alla gamma Fujitsu Managed Mobile, un servizio cloud globale che consente ai clienti di utilizzare e gestire dispositivi mobili in maniera efficiente, consegnare dati e applicazioni mobile in sicurezza, e fornire assistenza tecnica agli utenti.  

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Migrare al cloud ibrido

Con la migrazione delle applicazioni ai servizi cloud in base a determinati criteri, come le policy di protezione dei dati o gli accordi legali che definiscono come l'applicazione possa essere sostenuta dalle tecnologie cloud, un numero crescente di aziende stanno oggi affrontando la migrazione al cloud ibrido e i benefici che ne derivano. I dati IDC sono significativi. Evidenziano che entro la fine di quest’anno oltre il 65% delle imprese starà utilizzando tecnologie di cloud ibrido.

Ma i problemi nondimeno esistono, mette in guardia il tecnologo. Prima di ottenere un deployment completo del cloud ibrido esistono alcuni ostacoli che devono essere superati. Vediamoli brevemente.

Un primo ostacolo consiste nel fatto che tutte le applicazioni trasferite nel cloud devono essere necessariamente supportate da una serie di servizi che siano in grado di garantire livelli elevati di sicurezza e prestazioni: tutto questo richiede del tempo e ha un costo materiale e immateriale.

Un secondo aspetto è che per supportare la propria infrastruttura le organizzazioni IT spesso utilizzano una varietà di soluzioni fornite da fornitori diversi. Riuscire a consolidare le soluzioni focalizzandosi su un unico fornitore può rivelarsi difficile.

Allora, che fare? Naturalmente si tratta di ostacoli che possono essere superati e la soluzionepuò consistere nel far sì che il processo di migrazione al cloud ibrido avvenga in modo semplice e sicuro per le aziende, e questo può accadere attraverso l’adozione di un approccio alla sicurezza che passi da progetti in costante sviluppo ed evoluzione.

In questo contesto, fondamentali possono rivelarsi l'isolamento degli utenti a livello di rete o a livello di storage e altre misure che garantiscano di avere in atto un'adeguata protezione contro gli attacchi.

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