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a cura di Alessandro Crea

Nuovi attriti all'orizzonte tra la commissione antitrust dell'Unione europea e Qualcomm. La prima infatti avrebbe aperto un nuovo fascicolo sull'azienda statunitense, sospettata questa volta di aver danneggiato Nvidia, vendendo i propri chip sotto costo. Dopo la multa da 1 miliardo di euro comminatagli lo scorso gennaio per le questioni legate ai rapporti con Apple, Qualcomm torna dunque nuovamente nel mirino UE.

La nuova indagine mira a verificare se Qualcomm abbia cercato di danneggiare l'eterna concorrente Icera, acquisita nel 2011 da Nvidia, vendendo sottocosto i propri chip. Praticamente la stessa situazione già verificatasi nel 2015, quando appunto l'UE indagò su Qualcomm per abuso di posizione dominante nella vendita di modem 3G e 4G. Come riporta Reuters, il nuovo "statement of objections" depositato mercoledì si focalizza su "alcuni elementi del test prezzo-costi, usato dalla Commissione per stabilire in che misura i chipset Umte baseband siano stati venduti da Qualcomm".  

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Se Qualcomm dovesse essere riconosciuta colpevole, rischia una sanzione il cui importo potrebbe essere pari al 10% del suo fatturato mondiale. Una maxi multa che però a quanto pare non spaventa Qualcomm. Nella giornata di ieri infatti il consigliere generale e vice presidente esecutivo dell'azienda californiana, Don Rosenberg, ha commentato: "Questa indagine, giunta al suo nono anno, si riferisce a presunti danni del 2009-2011, verso un concorrente che anni dopo ha deciso di uscire dal mercato per ragioni slegate da Qualcomm".

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"L'indagine si è ristretta, ma siamo delusi di vederla continuare e cominceremo immediatamente a preparare la nostra replica a questa statement of objections supplementare. Crediamo che, una volta che la Commissione avrà esaminato la nostra risposta, capirà che le pratiche di Qualcomm sono a favore della competizione e totalmente in linea con le regole europee".