Attiva Evolution, come risponderà il mercato IT alla Fase 2

Dal punto di vista della distribuzione, cosa è successo nei due mesi di lockdown in Italia e come Attiva Evolution si prepara alla ripresa economica del paese?

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a cura di Antonino Caffo

Il mercato IT di inizio 2020, quello pre-lockdown, rappresentava uno scenario in crescita, sempre più focalizzato sui sistemi di nuova generazione, come il cloud. A conferma di ciò, uno dei distributori leader del paese, Attiva Evolution, vedeva un panorama interessante di adozione tecnologica, poi stravolto dalla pandemia ancora in corso.

Tant'è vero che il gruppo aveva chiuso il 2019 con un importante segno più, soprattutto nei settori della cybersecurtiy, cloud, UC. «Non a caso questi sono i segmenti che, anche oggi, trainano l'adozione digitale delle imprese, accelerata dalla necessità di attivare lo smart working e di porre attenzione a tutto ciò che lo circonda, come la sicurezza di device e reti» ci spiega Daniele Urbanelli, business developer manager di Attiva Evolution.

Le tecnologie consolidate

«Stiamo continuano a fare scouting di soluzioni innovative in tali ambiti, parlando con vendor nazionali e internazionali, che al momento non sono presenti in Italia a livello distributivo e di canale, per ampliare ulteriormente l'innovazione e, al contempo, dare uno slancio di ripresa al paese».

Grosso interesse, come anticipato, è sempre sul mondo del cloud, in particolare quello del cloud ibrido, tant'è che i maggiori player nel paese si rivolgono sempre più all'offerta As-a-Service, conscio delle opportunità di un simile approccio verso aziende di medie e piccole dimensioni, ma non solo. «Questa è la mission di Attiva Evolution: proporre soluzioni avanzate in ambito IT che siano appetibili alle pmi, oltre che al grosso dell'enterprise» conclude Urbanelli.

La situazione pre-Covid

Prima della chiusura del 21 febbraio, lo scenario lasciato da Attiva Evolution era quello di rivenditori che davano un segnale di apertura e interesse nel valutare nuovi brand e tecnologie che non fossero "inflazionate" sul mercato. In vista della Fase 2, un simile stato di fatto è stato semplicemente congelato o si dovrà ripartire da zero?

Beh, sicuramente qualcosa è cambiato, visto che anche le piattaforme più grandi hanno dovuto far fronte a grosse richieste, con tempistiche decisamente inattese. «Tutte le attività di supporto al business, da parte di Attiva, hanno dovuto adottare la modalità digitale» racconta Sandro Piccoli, business developer manager di Attiva Evolution.

Le strategie per la Fase 2

«Ci siamo resi conto che a casa non avevamo quegli strumenti adatti ad una attività lavorativa, seppur basilare. La connessione internet a cui eravamo abituati forse non basta più, perché utilizzata da più persone nello stesso momento, magari non abbiamo una stampante o semplicemente una postazione comoda per diverse ore».

Nell'ottica di Attiva Evolution, la domanda interna e quella esterna si sono accavallate, ossia alle dinamiche classiche professionali si sono aggiunte quelle della famiglia, creando una crasi non sempre ben accetta. La tecnologia può aiutare a mitigare una simile soluzione?

«Sicuramente. Pensiamo alle soluzioni di videochat, che in un batter d'occhio hanno sostituito le riunioni in carne e ossa, probabilmente ottimizzandole. Oppure alle VPN che creano un perimetro sicuro con cui accedere ai documenti di lavoro, come se fossimo connessi al network dell'ufficio. Di certo è aumentata la comprensione della governance, sia da parte dei gestori che del fruitore finale».

Il distributore diventa system integrator

Quello che Attiva Evolution ha dovuto fare in questi mesi è stato supportare il partner, il rivenditore e anche il vendor, nel saper rispondere al meglio ai bisogni dei clienti. Passata la prima ondata di "rivoluzione", la proposition del distributore continuerà su binari che seguono pedissequamente quelli della Fase 1, ossia una vicinanza estesa al canale consci che la situazione non rientrerà nel breve, almeno per come la conoscevamo.

Non è mai corretto considerare il Covid-19 come un motivo di digital transformation ma, è evidente, che la conseguenza è stata quella di obbligare uno switch inatteso. «Di necessità virtù: nel momento di crisi, i player maggiormente pronti hanno potuto garantire un servizio di continuità del business, magari con incentivi atti a ridurre l'impatto sul business» afferma Lorenzo Sanotto, B.U. Sales Manager di Attiva Evolution.

«La proposizione sul canale dovrà prendere atto di quanto successo. Le imprese con possibilità di riuscita sono quelle che si saranno mostrate pronte non solo ad adottare tecnologie IT utili a sopravvivere in questi mesi ma che continueranno a farlo anche post-emergenza, senza tornare agli strumenti di prima se considerati sorpassati».