Avast alletta i dealer della concorrenza a "cambiare divisa"

Per espandere il mercato sulla propria offerta in ambito enterprise, il vendor di sicurezza punta a convertire i rivenditori di altri brand, con la promessa di mantenere alti margini

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a cura di Loris Frezzato

A poco tempo dal lancio ufficiale del partner program, Avast sta vedendo un interesse crescente da parte dei rivenditori, allettati dall'ampliamento dell'offerta del vendor che da un iniziale approccio prevalentemente verso il consumer, si sta via via spostando anche verso l'utenza aziendale.

"Stiamo cercando di ampliare il nostro canale in modo da andare a coprire le esigenze di sicurezza tipiche dell'utenza corporate - spiega-, andando a incontrare rivenditori cui offrire, attraverso il nostro Partner Program, condizioni speciali d'acquisto, soprattutto per coloro che stanno lavorando con altri brand".

Christian Cantoro - Global Channel Sales Manager di Avast Software

? infatti sul parco rivenditori della concorrenza che Avast intende muoversi, assicurando loro le stesse condizioni, acquisite nel tempo in virtù della partnership con il vendor concorrente, anche nel passaggio verso Avast. 

Tempo qualche mese e poi, eventualmente, si possono ulteriormente "ritoccare" i margini e gli sconti concessi in base ai risultati ottenuti. "Un modo per attirare l'attenzione che attualmente stanno endendo altri prodotti antivirus e che non avevano mai pensato di prendere in considerazione la vendita dei prodotti Avast - continua Cantoro -. Ora possiamo proporci a loro con prodotti per le piccole e medie aziende o anche per realtà più grandi o la Pubblica Amministrazione, ed essere un'alternativa valida ai prodotti che già trattano".

Un'offerta che il vendor veicola nel nostro Paese attraverso quattro distributori autorizzati, AtSecurity, BI@Work, Milestone Consultants e Multiwire, di cui Cantoro tiene particolarmente a tutelare il business, senza volere correre rischi di sovradistribuzione, una scelta di nomi tra realtà che non siano "distratte" da troppi brand e che tengano i prodotti Avast come soluzione preferenziale per la sicurezza a garanzia dei margini, propri e dei dealer cui si rivolgono.

"Le condizioni che siamo in grado di offrire ai distributori e di conseguenza ai rivenditori, sono le migliori che il mercato possa offrire - ribadisce il manager -, potendo garantire punti percentuali di margine difficili da raggiungere da altri grandi brand che si rivolgono a grossi distributori. Ogni distributore ha tra i 50 e i 100 rivenditori attivi ciascuno".

La conoscenza del brand non pare essere un problema per Avast, che in Italia è ampiamente noto per la propria versione free dell'antivirus, e ora lo sforzo cui il vendor sta chiamando il canale dei partner è di portare sul mercato anche il messaggio che dispone di un'offerta adatta all'ambito enterprise, dalla PMI fino alle grandi organizzazioni.

E i primi risultati pare inizino a esserci. Del resto il bacino di utenza che già usa i prodotti Avast è ampio, con oltre 200 milioni di utenti worldwide, mentre nella sola Penisola siamo a 10 milioni circa, una base importante di clienti ai quali il nome Avast non è nuovo e dalla quale il rivenditore può partire per proporre la versione business.

Una versione, quella a pagamento, che rispetto al semplice antivirus, è arricchita con una Safe Zone, un ambiente virtuale dove potere effettuare in sicurezza operazioni delicate come le transazioni con carta di credito, oltre a disporre di una console di amministrazione per gestire la sicurezza dei pc della rete aziendale, disponibile anche in versione Web, in modo da potere gestire la rete anche da remoto attraverso un semplice laptop, mentre per la gestione di reti complesse esiste una versione apposita della console che comprende la protezione server. 

Gold, Silver e Authorized sono i tre gradi di impegno con cui vengono classificati i rivenditori da Avast in base alle persone dedicate al supporto tecnico o alla vendita, i quali, per ulteriori esigenze del cliente dal punto di vista tecnico, possono sempre ricorrere ai distributori, ovviamente anch'essi certificati i quali, a loro volta, hanno supporto diretto da parte del vendor.

Una decina, attualmente, i Gold italiani, che Cantoro conta, almeno, di raddoppiare entro l'anno, se non addirittura triplicare. Stesse aspettative dai Silver, che attualmente sono una cinquantina.