AVM, l'importanza dei partner tra formazione e certificazione

Enrico Cicculli, Account Manager B2B di AVM, ci racconta le novità per i Premium Partner e i corsi in modalità digitale

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a cura di Antonino Caffo

Lo sviluppo del canale di AVM è andato avanti negli ultimi mesi, nonostante le difficoltà dovute alla crisi sanitaria. Una delle tante novità riguarda i premium partner che, finalmente, sono presenti nel portale dedicato di AVM, all’interno di un motore di ricerca che li piazza al fianco dei grossi player del mercato. Un bel vantaggio per compagnie più piccole, che non di rado fanno fatica a farsi conoscere.

L’ultima attività lanciata in quanto a certificazione è invece un programma dedicato che, non a caso, quest’anno assume contorni differenti, per rispondere alle esigenze di distanziamento sociale, che non sarebbe stato facile rispettare con una prossimità in carne ed ossa. Ecco allora, nella sezione del sito di AVM dedicata alla Fritz Academy, l’opportunità di partecipare a nuovi corsi, sia su prodotti di AVM che su infrastruttura generale (LTE e connettività), con la possibilità, per chi si iscrive, di dedicare il tempo che vuole ad ognuno dei tre moduli disponibili, da superare (per almeno il 75%) per ottenere il certificato, caricato sul proprio profilo. Si procede a step: ad ogni superamento si passa al successivo, con una cadenza più o meno trimestrale.

Ogni corso è gratuito ma, per partecipare, bisogna acquistare un kit, fondamentale (un Fritz!Box 7530 e un Fritz Fon C6) per mettere in pratica ciò che viene appreso dalla teoria, da come si registra il numero VoIP alla configurazione di una piccola rete mesh, gestione delle VPN e molto altro. Come ci spiega Enrico Cicculli, Account Manager B2B di AVM: «L'obiettivo che ci siamo dati è trasferire un know-how tecnico, che ben ci accompagna da diverso tempo, e permettere ai partner di offrire un servizio agli end-user sempre più professionale e di livello, il che li porterà a far conoscere più prodotti della nostra gamma, come quelli di smart home».

Allargare il business

Oltre alla formazione del rivenditore, i partner Premium (quelli cioè che fatturano almeno 2 mila euro annui) vengono identificati con un badge attraverso una mappa geolocalizzata, che ne amplia la conoscenza fuori dalla cerchia tradizionale, quella del canale di livello alto. Ma, come detto, grande focus da parte di AVM va alla formazione. In circa due mesi, sono stati oltre 700 iscritti, tra utenti consumer e business, sulle certificazioni sono oltre 200 le certificazioni invece.

«Diciamo che in questo momento di crisi sanitaria, è molto apprezzata la parte di training on-line perché da la possibilità al cliente di non muoversi dal proprio ufficio e seguire i corsi con totale autonomia. Durante il lockdown abbiamo tenuto delle sessioni aperte a tutti, che sono state molto apprezzate, sicuramente perché le persone avevano anche più tempo da dedicare all’aggiornamento».

Il programma odierno di formazione è aperto a tutti, sebbene il Premium abbia dei vantaggi di presenza sul sito. Tutti gli altri però possono beneficiare di percorsi di istruzione che, nella fascia smal business, non è così semplice individuare. «Il nostro mercato, essendo principalmente small business, necessita sempre più di appuntamenti del genere, che segnino il passo con le innovazioni presenti nel settore IT. La maggior parte di corsi in tal campo si concentra infatti su un livello enterprise, che non rappresenta ovviamente la maggior parte delle realtà presenti sul nostro territorio».

La rivoluzione del Covid-19

Sappiamo oramai che la pandemia ha dato un’accelerata evidente al processo di digitalizzazione del nostro paese. Gli utenti hanno capito quanto è importante avere una connessione performante e una serie di dispositivi capaci di eseguirla al meglio. «Spesso le persone si sono ritrovate a dover lavorare da casa senza un’ottimizzazione concreta dell’internet domestico e allora, per dirigere diversamente il traffico, hanno acquistato modem LTE e powerline, magari da piazzare nelle seconde case, dove sono rimasti a lungo, grazie a contratti di lavoro adattati al remote working. Il mercato del networking è andato molto bene, con il +4/5% rispetto allo scorso anno che, per AVM, si è tratto in metriche anche sessanta volte maggiori. Insomma, un grande risultato, nonostante si vada a inserire in uno scenario disastroso dal punto di vista sanitario».

Si inserisce in tale flusso la volontà del governo italiano di fornire una serie di voucher per la semplificazione di innovazione tecnologica di privati e aziende, intesi pure per l’aggiornamento delle connessioni.