beSharp, eccellenza italiana nel mondo dell'IT

Simone Merlini, CEO di beSharp ci racconta come è nata l'azienda e di cosa si occupa

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a cura di Antonino Caffo

beSharp nasce ufficialmente nel 2011, all’epoca come una delle primissime aziende italiane a occuparsi esclusivamente di Cloud.

Nasce dalla volontà del CEO, Simone, e di Alessandro - co-fondatore di beSharp - di adottare un approccio nuovo e dirompente al mondo dell’IT, che riflettesse l'essere “smanettoni” e la natura di problem solver.

«I nostri primi passi sul Cloud risalgono, però, a qualche anno più indietro: una conferenza universitaria nel lontano 2007 ci aveva messo la proverbiale pulce nell’orecchio riguardo a questa tecnologia, allora quasi sconosciuta, che permetteva di accendere e spegnere in pochi istanti server virtuali in qualche data center sperduto nel mondo, pagando solo per i minuti di effettivo utilizzo» ci dice il CEO.

«Sul momento non avevamo idea di quale potesse essere un caso d’uso reale per quella tecnologia, che però ci aveva incredibilmente affascinato e della quale avevamo iniziato ad intuire il potenziale. E così, pochi giorni dopo, eravamo già iscritti alla prima beta pubblica di Amazon EC2».

Una volta capito che il Cloud sarebbe stata la strada, l'azienda ha da subito apprezzato l’approccio di Amazon Web Services nel portare innovazione e disruption nel nascente mercato dei Cloud Provider.

Partita quindi come una decisione prettamente tecnica, l’aver deciso di focalizzarsi solo su AWS è diventata una vera e propria scelta di “positioning”.

E si è rivelata una scelta vincente: essere arrivati tra i primi in questo mercato e aver sposato l’approccio del leader tecnico, ha permesso di comprendere appieno il modello Cloud, e di diventare bravi a raccontarlo, trasformando - nel tempo - un’inevitabile diffidenza iniziale dei clienti, in quello che oggi è il principale vantaggio competitivo.

Qual è il segreto della crescita di beSharp?

«In questo momento storico, il nostro è senza dubbio un mercato molto favorevole. Negli ultimi anni, l’interesse delle aziende verso l’adozione del Cloud è cresciuto enormemente, creando un grande bisogno di competenze tecniche molto specifiche».

«Ma soprattutto, una visione nuova e “fresca” che segni un netto distacco rispetto all’approccio “legacy” al mondo dell’IT.

Esserci posizionati fin da subito come un’azienda di eccellenza e aver mantenuto fede, nel corso degli anni, alla nostra vision, ci ha permesso di differenziarci completamente dai system integrator tradizionali e di ritagliarci una nicchia di mercato in costante crescita».

«Ci teniamo però che la nostra resti una crescita sana, non ossessionata dai numeri: anche nella scelta di nuovi progetti, ad esempio, mettiamo grande attenzione nel selezionare quelli con un’alta componente di innovazione e che siano stimolanti e funzionali allo sviluppo di nuove competenze per il nostro team».

Questo aspetto contribuisce anche a mantenere un ambiente di lavoro dinamico, in cui i collaboratori possano sentirsi sempre motivati e valorizzati nel loro ruolo. «Gran parte del valore che diamo ai nostri clienti, infatti, lo trasmettiamo, prima ancora che con i servizi che offriamo, attraverso le nostre persone».

«Tra le nostre priorità c’è quindi un ambiente di lavoro sereno e favorevole alla crescita - sia personale, che lavorativa - di tutti i nostri collaboratori affinché beSharp sia sempre vista come un luogo in cui poter prima di tutto sperimentare e innovare».

Qual è il vostro approccio? Cosa vi distingue rispetto ai vostri competitor?

«Come recita il nostro claim: “we make IT run”. Noi facciamo funzionare le cose.Il nostro è un approccio estremamente diretto e schietto nei confronti di chiunque abbia a che fare con noi».

«Andiamo dritti al punto, senza perderci mai in inutili complicazioni. Siamo pragmatici e orientati al risultato che, per noi, non è tanto la vendita, quanto la risoluzione del problema attraverso la miglior soluzione tecnologicamente e qualitativamente possibile».

Si tratta di un approccio tech-driven e quality-first, sempre basato sulla trasparenza, che è da sempre molto apprezzato da chi lavora con il gruppo.

«Ci permette di instaurare fin dal primo momento rapporti di profonda fiducia con i nostri clienti ed è sicuramente uno degli elementi che maggiormente ci contraddistinguono».

Quali sono i vantaggi del forte legame con il territorio?

«Pavia è la città dove siamo nati, cresciuti e abbiamo studiato: è una città a misura d’uomo, il perfetto esempio della 15-minute city».

«A Pavia c’è una delle Università più antiche del mondo, forte di facoltà scientifiche d’eccellenza; Università e città fondono le loro esistenze in un intreccio indissolubile, che genera un enorme valore culturale per il territorio».

«Valore che abbiamo vissuto da studenti prima, da ricercatori dopo, e, infine, da Spin-off con la fondazione di beSharp. Nella nostra scelta di rimanere a Pavia, grande importanza l’ha avuta proprio la presenza dell’Ateneo, che, ad oggi, rappresenta anche la nostra principale fonte di recruiting».

«Eravamo certi che Pavia fosse il luogo più adatto per creare un work-life balance di grande qualità per noi e per tutti i nostri collaboratori, specie per chi si è trasferito qui inizialmente per motivi di studio, o per chi ha fatto una scelta di vita differente rispetto alla grande metropoli».

«Tra i nostri colleghi, soprattutto chi ha avuto in passato esperienze da pendolare, riconosce ancora di più l’impatto sociale che una - pur piccola - realtà come la nostra può avere sul territorio»

La formazione è uno dei 6 valori fondanti di beSharp. Studiare, sperimentare e imparare cose nuove sono pilastri su cui, da sempre, si basa l'essere “sharp”, acuti.

«Ogni anno investiamo moltissimo nella crescita delle nostre persone mettendo a disposizione budget e risorse per corsi, eventi, conferenze, viaggi e altre iniziative formative, in Italia e all’estero».

«Per noi è fondamentale che ciascuna di loro abbia modo di alimentare le proprie passioni - professionali e personali - e che lo faccia con un occhio al nuovo, sfruttando ogni opportunità di “guardare fuori”, per imparare a pensare in modo non convenzionale».

«Per quanto riguarda il welfare, dall’anno scorso abbiamo formalizzato in un piano una serie di iniziative come un servizio di mensa sostitutiva sostenibile e di alta qualità (grazie alla collaborazione con planeat.eco), misure di sostegno alla genitorialità, e budget annuali per ogni collaboratore per il tempo libero e per la cura e l’istruzione dei figli».

«L’obiettivo è sempre quello di mantenere un ambiente il più sereno possibile, in cui sia palese l’attenzione che dedichiamo alle persone, alla loro valorizzazione e a tutte le loro necessità».

Quali sono i vostri obiettivi per il 2022?

«Il nostro obiettivo principale sarà quello di continuare ad alimentare il trend positivo di crescita ed evoluzione cominciato nel 2019».

«Miriamo in primis a espandere ulteriormente il nostro team completando il piano di 20 assunzioni previste entro la fine dell’anno».

«Abbiamo iniziato un percorso che, da qui a qualche anno, porterà alla creazione di altre sedi di beSharp all’interno di città che ricalchino il modello di Pavia per dimensioni, qualità della vita e opportunità offerte dal territorio, e in cui sia forte la presenza dell’Università come fonte principale di attrazione per nuovi talenti».

«Rafforzeremo ulteriormente la nostra partnership con AWS aumentando il numero di certificazioni e AWS Competency (le prossime riguarderanno il Machine Learning, l’Internet of Things e il Networking avanzato) che ci consentiranno di diventare - speriamo già entro l’estate - il più piccolo AWS Premier Partner al mondo».

Il primo passo per concretizzare tutto ciò che già bolle in pentola è sicuramente pensare ad una casa più grande: l’idea di una nuova sede sta già prendendo forma.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico, invece, già da tempo l'azienda si sta interrogando su quella che sarà la next big thing nel mondo dell’IT.

«Proprio come è stato per il Cloud più di 10 anni fa, ci piacerebbe essere tra i primi a sperimentarla, a parlarne con cognizione di causa, e a portarla sul mercato diffondendone una conoscenza consapevole».

«Qualche idea già ce la siamo fatta, ma per il momento no spoiler! Ne riparleremo quando ci saremo abbastanza “sporcati le mani”, come è nel nostro stile».