Big Data in Europa: nel 2014 un'accelerazione

Sale la consapevolezza circa le opportunità e i benefici di strategie aziendali mirate. A Bologna, il 19 novembre, di scena la IDC Big Data Conference II.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Negli Stati Uniti i Big Data hanno ormai assunto i contorni di un vero e proprio mercato mainstream, mentre in Europa la loro diffusione tra le aziende è finora avvenuta a ritmi molto più blandi. A rallentare l’adozione di progetti Big Data tra le organizzazioni europee hanno concorso soprattutto tre fattori: il più limitato volume dei dati a disposizione dalle aziende in Europa; le strette regolamentazioni del mercato del lavoro europeo; il clima economico.

Lo affermano gli analisti di IDC, che sottolineano come, per esempio, la legislazione sul lavoro abbia reso più difficile l’impiego di nuove figure professionali in un’area che necessita di competenze altamente qualificate.Tuttavia, anche in Europa sta ora partendo con più forza un’ondata di consapevolezza circa le opportunità e i benefici derivanti dall’adozione di strategie mirate ai Big Data: sbloccando gli asset informativi e il valore di questi ultimi, i dipartimenti IT possono, sempre a detta di IDC:

  • migliorare i livelli di ottimizzazione (customer engagement, supply chain, pricing);
  • migliorare i livelli di controllo (compliance, sicurezza, risk management)
  • accelerare l’innovazione dei processi aziendali (prodotti e servizi, ma anche infrastruttura di business).

Soprattutto quest'ultimo è l'aspetto più importante e IDC si aspetta un’accelerazione dei progetti Big Data in Europa nel 2014: più di un terzo delle organizzazioni europee si è detto intenzionato a incrementare i propri sforzi in ambito Big Data nei prossimi 12 mesi.

Se è vero infatti che il volume rappresenta una delle tre V che accompagnano storicamente la definizione di Big Data, è anche vero che molte volte si tende a enfatizzare troppo quest'aspetto relegando velocità e varietà in secondo piano. Eppure, è proprio la velocità con cui è possibile gestire le informazioni uno dei vantaggi principali di una soluzione Big Data. Anzi, oggi sono proprio le performance di accesso e analisi delle informazioni il requisito fondamentale richiesto all'IT per rispondere alle esigenze di business.

All'IDC Big Data Conference II, che si terrà il 19 novembre a Bologna, si parlerà anche di questo, mostrando esempi concreti di progetti Big Data italiani dove è la velocità, più che il volume, a fare la differenza.

Nel corso dell’evento di Bologna sarà possibile valutare il grado di preparazione della propria azienda per affrontare un progetto Big Data; cogliere le best practice e le raccomandazioni di altre aziende per dimostrare il potenziale dei Big Data e giustificare allocazioni di budget su questi progetti; identificare le opportunità per utilizzare gli esistenti dati, sistemi e strumenti analitici; comprendere su quali componenti dello stack infrastrutturale intervenire, e a che costi.

Tra le aziende che mostreranno i progressi compiuti in quest’area, e che presenteranno la loro esperienza sul palco dell’IDC Big Data Conference II, segnaliamo SOSE (MEF-Banca d’Italia) e Allianz Italia.

È possibile visionare l’agenda completa e iscriversi. Hashtag ufficiale dell’evento: #IDCBigDataBO13