Catch Solve, R3 GIS e Peer: l’Open Source conquista le PMI

I nuovi trend del Free Software da SFScon 2021

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a cura di NOI Techpark

Un servizio informatico per l'individuazione dei bug all’interno di siti e applicazioni, una piattaforma per la gestione del verde urbano nelle grandi metropoli e una rete di portali e canali televisivi per il supporto del turismo locale. Tre progetti che spaziano in ambiti diversi, realizzati da tre aziende altoatesine - Catch Solve, R3 GIS e Peer -, e accumunati dall’intenso utilizzo di strumenti Open Source per il loro sviluppo. È questo uno dei punti di forza del software libero: poter progettare e sviluppare soluzioni efficaci per i settori più svariati. Di questo e di molto altro si è parlato durante l’ultima edizione di SFScon, la conferenza internazionale sul Software Libero andata in scena il 12 e 13 novembre scorsi al NOI Techpark di Bolzano, l’hub dell’innovazione dell’Alto Adige. Una due giorni di talks e confronti tra i più grandi conoscitori della materia in cui sono stati discussi con successo i nuovi trend e le nuove applicazioni dell’Open Source. Un modello ormai sdoganato negli anni, che non è più materia di nicchia ma che si è diffuso globalmente. Se una volta veniva impiegato solo dai cosiddetti ‘ribelli dell’IT’ degli anni 90 o dalle piccole aziende, oggi anche colossi come Microsoft lo usano per i propri progetti. Ma rimangono le PMI quelle che riescono a sfruttarlo maggiormente. Ecco alcuni esempi.

L’Open Source per controllare il verde urbano

R3 GIS è un’azienda nata nel 2003 ma insediata a NOI Techpark da circa due anni, che sviluppa soluzioni web per la gestione dei dati territoriali, con focus sulle grandi città. L’azienda ha ideato e sviluppato negli anni una piattaforma chiamata GreenSpaces che permette di gestire lavori, ispezioni, segnalazioni e problemi riguardanti gli elementi del verde urbano di una città. Al momento viene usata da 200 città in Italia e all’estero, tra cui Milano, che è un cliente fisso da 15 anni. Nel capoluogo lombardo, oltre 300 utenti al giorno accedono alla piattaforma e programmano tutte le attività della giornata, identificando problemi e soluzioni. "La piattaforma è sempre in aggiornamento con strumenti innovativi che ci permettono di affrontare anche le conseguenze del cambiamento climatico”, spiega Paolo Viskanic, CEO di R3 GIS.

Alla SFScon 2021, l’azienda ha partecipato sia come supporter che come ospite, portando sul palco un intervento incentrato su un lavoro svolto per la Galleria di Base del Brennero: “Nel 2005 abbiamo analizzato e disegnato l’architettura del sistema GIS, ovvero dei dati cartografici per il tunnel del Brennero. Allora il progetto venne realizzato con software proprietario, e R3GIS si occupò del collaudo finale. A distanza di 15 anni BBT è tornata da R3GIS per chiedere di rinnovare la piattaforma GIS utilizzando software liberi. L’azienda partecipa a SFScon ogni anno perché crede nella condivisione di informazioni, uno dei principi che muove il network attorno a NOI Techpark: “Qui abbiamo creato belle cooperazioni con altre aziende e start-up che fanno attività complementari a noi come Hydrologis, Catch Solve, Cisma, Cartorender, Ontopic. Ma facciamo progetti anche con il Centro di ricerca Fraunhofer Italia e Unibz in ricerca e sviluppo. Con il reparto digital siamo in continuo scambio di know-how, abbiamo allargato bene il nostro network perché siamo sempre a stretto contatto”, conclude Viskanic.

Un aiuto contro i bug

Catch Solve è una start-up bolzanina incubata al NOI Techpark da circa un anno e mezzo. Il suo fondatore, Davide Montesin, ha alle spalle oltre vent’anni di sviluppo software e può essere considerato una colonna portante nel panorama dell’Open Source altoatesino, tanto che l’anno scorso è stato premiato con SFS Award 2020. Con la sua start-up ha ideato e sviluppato una piattaforma capace di rilevare in tempo reale i bug, ovvero difetti ed errori dei software, e di fornire indicazioni per risolverli nel minor tempo possibile. Il servizio può monitorare siti web, servizi online, e-commerce ed applicazioni per smartphone. Nato con la visione che il software sarà sempre più elemento portante nelle nostre vite private e lavorative, il prodotto è messo al servizio delle aziende che hanno a cuore la qualità dei loro servizi digitali, hanno requisiti di alta disponibilità dei servizi e che vogliono risparmiare sui costi di manutenzione. La piattaforma si basa su sistemi operativi, tools e linguaggi di programmazione Open Source, scelta che permette di massimizzare l’integrazione delle tecnologie. Lo strumento è stato anche usato a supporto dell’organizzazione della stessa SFScon per monitorare il funzionamento senza interruzioni delle registrazioni all’evento.

“Crediamo in SFScon perché riponiamo molta fiducia nel software libero e nello scambio della conoscenza libera - spiega Montesin -. Sapere che esiste la possibilità a livello informatico di scambiarsi informazioni, entrare nei dettagli, metterci mano e capire cosa c’è dietro a un software, aiuta a capire le tecnologie che ci circondano. Non vogliamo essere meri consumatori o clienti di una licenza, ma entrare nel concreto e capire come sfruttare e adattare al meglio i software per le nostre esigenze. Inoltre, la conferenza è un ottimo momento di scambio di informazioni e condivisione di know-how, cosa che oggi è sempre più fondamentale”. La sua è una realtà molto giovane e dinamica che punta a crescere con l’aiuto del NOI Techpark e nel nome dell’Open Source. “Con il team Tech Transfer Digital ci conosciamo da tanti anni, collaboriamo in progetti come Open Data Hub, e grazie a loro siamo riusciti a far crescere il prodotto all’interno della community”, conclude Montesin.

Una televisione per il turismo altoatesino

Nati nel 1999, come azienda sviluppatrice di siti web, Peer ha virato negli anni successivi verso la creazione di portali turistici per dare visibilità alle offerte di alloggio e al territorio dell’Euregio. Il business plan dell’azienda si regge sulla vendita di abbonamenti alle strutture per garantire la loro presenza sui portali che generano traffico attraverso la visualizzazione di contenuti editoriali originali come video, foto e articoli. Nel 2014 l’azienda ha creato un vero e proprio smart box per hotel e clienti che, se attaccato all’antenna della tv, permette di poter schedulare i contenuti creati da Peer.tv sulle televisioni degli alberghi per far conoscere gli ospiti il territorio, gli eventi e le escursioni da fare. Un vero e proprio canale televisivo, che è poi diventato una realtà sul digitale terrestre.

Ed è l’Open Source a muovere qualsiasi tipo di attività dell’azienda: “Abbiamo un’area interna che sviluppa i siti, i portali e la piattaforma per i video. Idem per la distribuzione del canale ad alberghi e digitale terrestre, che è sviluppato completamente in casa. Abbiamo deciso di utilizzare soltanto sistemi operativi liberi come Ubuntu sulle postazioni di lavoro, Debian sui server - spiega Daniele Gobbetti, CEO di Peer - È una scelta aziendale quella di potersi muovere in autonomia, sostenendo gli strumenti Open Source. Siamo felici di utilizzarlo da anni perché le disponibilità che offre sono tantissime ed è alla portata di tutti”.

Gobbetti è coinvolto da anni nella SFScon e ha potuto vedere con i propri occhi la crescita esponenziale: “In ogni edizione gli speech aumentano di qualità. Il nostro interesse è sempre molto alto perché la conferenza ci ha permesso di entrare in contatto con persone e aziende con le quali abbiamo potuto interagire con successo, ad esempio fondando l’AlpineBits Alliance”, conclude Gobbetti.