Che cosa possono imparare le aziende dalla rivoluzione MSP?

Nella gestione della crescente mole dei dati, i MSP sono sempre più considerati partner di fiducia sia dai vendor sia dai clienti, promettendo concreti risparmi. Le riflessioni di Elena Ferrari di Commvault

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a cura di Redazione

Il volume globale dei dati sta aumentando a tassi incredibili, con il 90% dei dati attualmente esistenti che è stato creato solo negli ultimi due anni e, data l'esplosione di storage e device mobili a basso costo, le aspettative sono che questo volume continui a crescere. Il cloud diviene così un'opzione sempre più interessante per archiviare questi dati e le aziende di tutti i mercati e dimensioni stanno rapidamente adottando infrastrutture cloud per ridurre i costi e godere di maggiori velocità e agilità. Ed è in particolare nel mercato cloud che i managed service provider (MSP) svolgono un ruolo primario come ponte tra i vendor e le aziende, alle prese con enormi quantità di dati che crescono in termini di volumi e complessità.

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Elena Ferrari, Channel Sales Director CommVault South Europe

Specialmente nell'emergente settore cloud, gli MSP – considerati partner di fiducia sia da parte di vendor e imprese - stanno rivoluzionando il mercato fornendo un reale valore di business e infrastrutture personalizzate per la gestione dei dati. Con rigide policy focalizzate su standardizzazione, catalogazione, automazione e budget, gli MSP assicurano alle aziende maggiore efficienza, riduzione nel management time e significative diminuzioni dei costi.

Catalogazione dei livelli di servizio interni

La maggior parte delle aziende non è al corrente della quantità di dati che produce e archivia. Quindi, per precauzione, molte aziende conservano dati inutile il che si traduce in costi di storage a lungo termine. Ed è qui dove i dipartimenti IT possono apprendere dagli MSP. Questi ultimi prioritizzano e definiscono service level agreement in fase di contratto. Come pratica standard, di solito categorizzano e catalogano i dati in base a quali dovrebbero essere conservati e per quanto tempo. Questo approccio si basa su requisiti esterni (legali) e interni (strategia).

Gli MSP categorizzano i dati con un sistema gerarchico, garantendone i tier e l'archiviazione sulla piattaforma più efficiente ed efficace in base al tempo di conservazione prestabilito. La catalogazione deve prendere in considerazione il costo dell'archiviazione, ma anche l'accessibilità dei dati. Ѐ quindi necessario valutare con quale frequenza si dovrà accedere ai dati archiviati.

Costi e analisi dei dati

Il costo legato alla conservazione di volumi di dati sempre più ampi sta diventando insostenibile, al punto che un recente report di IDC rivela che l'87% delle imprese è interessato a ridurre i costi dello storage. Tuttavia, a molte in realtà manca la volontà di farlo, dato che, anche a livello di proof of concept, molti MSP promettono di assicurare risparmi concreti. Questa riduzione diventa quindi un driver della partnership tra azienda e MSP e, spesso, il principale motivo dell'implementazione.

I dipartimenti IT aziendali devono ridefinire il loro ruolo in azienda come struttura di valore per le diverse divisioni, riproponendo il concept controverso della fatturazione dipartimentale per le diverse strutture aziendali, incoraggiando così una maggiore visibilità, in termini di costi e utilizzo dello storage, e garantendo che ciascuna finanzi il proprio consumo di servizi dati. Infine, i bravi MSP riconoscono che il valore dei dati si modifica nel tempo. Diventa quindi fondamentale valutarli regolarmente per accertarsi che il tier storage corrisponda al valore reale. Spesso, budget limitati non supportano in maniera adeguata le esigenze di business, di conseguenza, ridurre i costi di data management adottando un'infrastruttura più efficiente può consentire di ridurre le spese e permettere alle aziende di perseguire opportunità che possono favorire lo sviluppo del business.

L'automazione è la chiave

La gestione dei dati è un mestiere sempre più complesso. Quando si prendono decisioni sullo storage dei dati aziendali, è necessario essere previdenti in termini di cosa ci si aspetta dagli ambienti prescelti. La loro crescita, ad esempio, è inevitabile e, di conseguenza, molte imprese sfruttano il public cloud per il suo modello "pay as you grow", evitando di destinare budget per hardware sotto-utilizzato.

Oltre a essere scalabili, le piattaforme data storage offrono una certa flessibilità. Anche i trend, in particolare il BYOD, devono essere tenuti a mente. Le imprese devono considerare processi e risorse aggiuntivi necessari per supportare il back-up dei dati degli endpoint, e il controllo e accesso da device remoti quali gli smart phone. La complessità degli ambienti dati significa che è più logico automatizzare i processi di data management sulla base di policy pre-determinate definite grazie ai livelli di servizio. Quando le policy sono automatizzate, si ha la certezza di aderire alle regole e si riducono i costi di gestione grazie alla semplificazione delle attività. Automatizzare l'archiviazione dei dati, strutturati e non, secondo processi di catalogazione interna, assicurano notevoli riduzioni dei costi e una maggiore efficienza del dipartimento IT.