Cloud Protection: i trend del 2023

Cloud Protection: il report di Veeam sottolinea lo stato attuale dei sistemi cloud e i trend previsti per il prossimo anno.

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a cura di Marina Londei

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Veeam, azienda informatica che produce soluzioni di backup e management per infrastrutture fisiche e multi-cloud, ha pubblicato un report sullo stato dei sistemi cloud e sui trend di cloud protection previsti per il 2023.

La prima cosa che salta all'occhio è che, nonostante molte organizzazioni stiano migrando dati e servizi sul cloud, ci sono realtà che spostano i carichi di lavoro dal cloud di nuovo verso i sistemi on-premise. Il 43% delle aziende intervistate ha affermato di aver migrato i propri servizi sul cloud in passato e di averli poi riportati on-premise, tutti o una parte.

C'è quindi una certa fluidità nelle soluzioni; per questo motivo le strategie di cloud protection del 2023 dovranno concentrarsi non solo sugli ambienti cloud, ma continuare anche per i sistemi on-premise.

Nel 2023 ci si aspetta una maggiore sensibilità sui temi di backup dei dati, sebbene molte aziende pensino ancora che i database cloud-hosted non necessitino di replicazione. Si tratta ovviamente di una convinzione sbagliata: se è vero che le strategie di protezione dei dati stanno migliorando, è altrettanto vero che gli attacchi informatici si stanno evolvendo, superando le metodologie di difesa in uso.

Le aziende stanno prendendo coscienza dell'importanza di definire piani di backup e disaster recovery basati su infrastrutture cloud. La cloud protection, realizzata in forma di BaaS - Backup as-a-Service o di DraaS - Disaster Recovery as-a-Service, offre benefici sia tecnici che strategici per l'organizzazione.

Molte realtà sono passate da soluzioni di backup "self made" a BaaS, sfruttando le competenze dei service provider: secondo il report di Veeam, almeno il 48% delle aziende intervistate sono partite da un semplice cloud storage backup e sono passate poi a BaaS.